In Toscana vanno avanti le operazioni di soccorso
Sono morte almeno sette persone, si cerca un disperso e si stimano i danni: nella regione non pioveva così tanto da decenni
I nubifragi che hanno portato venti forti e piogge intense nel nord della Toscana nella notte tra giovedì e venerdì hanno causato la morte di almeno sette persone e ampi allagamenti, smottamenti e danni, soprattutto nelle province di Firenze e Prato. La zona più colpita è quella a nord-ovest di Firenze, dove il fiume Bisenzio è esondato in due punti, a Campi Bisenzio e a Prato, allagando intere frazioni, sottopassi, strade. Le piogge e i forti venti hanno causato danni e allagamenti anche nella zona fra Pisa e Livorno.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani l’ha definita la peggiore alluvione degli ultimi cinquant’anni, e in queste ore molte persone stanno ricordando i disastrosi allagamenti provocati dallo straripamento dell’Arno a Firenze nel novembre del 1966, quando morirono 35 persone. È stato calcolato che in alcune zone nel giro di sei ore siano caduti 145 millimetri di pioggia, quelli che di norma cadono in un mese. A Montopoli, vicino a Pisa, sono caduti 83 millimetri di pioggia in due ore.
Oltre al Bisenzio sono esondate decine di torrenti e canali. Tra le località più colpite dagli effetti dei nubifragi c’è Montemurlo, vicino a Prato, dove sono state trovate morte due persone. Un 73enne è stato trovato morto folgorato nella sua casa a Prato, mentre una persona è morta a Rosignano, in provincia di Livorno, e una coppia di Lamporecchio, in provincia di Pistoia, è finita in un fiume quando un ponte su cui stava passando in macchina è crollato. Si cerca ancora un disperso, un 84enne di Prato.
Al momento stanno proseguendo le operazioni di soccorso da parte della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, che da venerdì mattina hanno svolto almeno 2.500 interventi con mezzi anfibi e idrovore per svuotare gli edifici allagati sia nelle province di Firenze e Prato che in quelle di Pisa, Pistoia e Livorno. Circa 20mila abitazioni sono senza elettricità e ci sono centinaia di sfollati, soprattutto a Campi Bisenzio.
Molte strade sono ancora chiuse a causa di frane e allagamenti. In provincia di Prato ci sono ancora grossi disagi nella circolazione dei treni: Giani ha scritto su Facebook che la riapertura della linea tra Prato e Pistoia è prevista per le 12 di sabato, mentre la linea tra Prato e Vernio sarà chiusa «sicuramente fino a domenica». Sabato resteranno chiuse le scuole sia a Campi Bisenzio (Firenze) e Prato, i comuni più colpiti dall’alluvione, sia a Empoli e in vari comuni della provincia di Firenze, tra cui Vinci, Sesto Fiorentino e Fucecchio.
Venerdì pomeriggio il Consiglio dei ministri ha fatto sapere di aver deliberato lo stato di emergenza per le province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato per via dei grossi danni provocati dai nubifragi. In un comunicato il governo ha fatto sapere di aver disposto un primo stanziamento di 5 milioni di euro «per garantire le misure e gli interventi più urgenti volti al soccorso e all’assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione rifiuti e delle macerie». Il senatore del PD Dario Parrini, citato dalla Nazione, ha detto tuttavia che al momento la Regione ha quantificato 150 milioni di danni per le infrastrutture pubbliche e 100 per i privati.
Intanto per oggi la Protezione Civile ha diramato l’allerta rossa per buona parte del Friuli Venezia Giulia e per il Veneto orientale per il rischio di alluvioni e piene. Resta l’allerta arancione per gran parte del nord-est e per la Toscana settentrionale, dove sono previste nuove perturbazioni. Il fisico e meteorologo Carlo Cacciamani, ex dirigente della Protezione Civile e attuale coordinatore dell’agenzia pubblica ItaliaMeteo, dice che anche se non è possibile «tracciare una linea di causa-effetto tra il cambiamento climatico e ciascuna alluvione […] la statistica ormai parla chiaro. Si tratta di fenomeni sempre più frequenti».
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