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  • Sabato 4 novembre 2023

Hamas è molto meglio armata di un tempo

Rispetto alle guerre precedenti ha droni e missili anticarro, e questo sta già provocando problemi all'esercito israeliano

Un miliziano di Hamas durante una celebrazione militare nel luglio del 2023 (Yousef Mohammed/IMAGESLIVE via ZUMA Press Wire)
Un miliziano di Hamas durante una celebrazione militare nel luglio del 2023 (Yousef Mohammed/IMAGESLIVE via ZUMA Press Wire)
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La prima settimana dell’invasione di terra della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano ha già dimostrato che le operazioni militari rischiano di essere molto più dure e pericolose di quanto siano state in tutte le guerre precedenti nell’area. La ragione principale è che Hamas, rispetto per esempio all’ultima invasione avvenuta nel 2014, è più preparata e soprattutto molto meglio armata, grazie soprattutto all’Iran.

La differenza tra questa guerra e le precedenti la si può vedere abbastanza bene nel numero dei soldati israeliani uccisi: nel 2014, in sette settimane di invasione della Striscia, furono uccisi in tutto 67 soldati. In questa guerra, soltanto nella prima settimana ne sono morti 26: è un tasso di morti più che doppio, come ha fatto notare il Wall Street Journal, che peraltro si sta verificando in una fase dell’invasione in cui l’esercito israeliano deve ancora entrare nella città di Gaza e cominciare le operazioni più pericolose e complicate, quelle della battaglia urbana.

Una delle differenze principali tra questa invasione e le precedenti sono le armi a disposizione di Hamas. Nel 2014 il gruppo radicale disponeva in buona percentuale di armi rudimentali e aveva pochissimi modi per contrastare i mezzi corazzati dell’esercito israeliano: in poche settimane Israele entrò in profondità nella Striscia di Gaza, distrusse buona parte del sistema di tunnel di Hamas e due terzi dei razzi a disposizione del gruppo.

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Sulla base dalle prime fasi di questa guerra, invece, molti esperti stanno già dicendo che le cose sono cambiate. Hamas ha dimostrato di avere a disposizione nuovi tipi di armi più temibili e di aver adottato tattiche di guerriglia più sofisticate. Tra le altre cose, Hamas ha già usato due tipi di droni: sia droni kamikaze, che si lanciano sul loro obiettivo ed esplodono, sia droni capaci di trasportare cariche esplosive che vengono sganciate su un obiettivo.

Un altro elemento piuttosto temibile sono i missili anticarro portatili, che possono essere portati a spalla da una singola persona e sono estremamente efficaci contro i mezzi corazzati e i carri armati. Missili guidati di questo tipo hanno avuto una notevole influenza nella guerra in Ucraina e messo in estrema difficoltà l’esercito russo (il paragone tra le due guerre riguarda soltanto l’ambito militare, e non certamente quello politico).

Che Hamas sia meglio preparata militarmente lo si vede anche dal lancio di razzi, che dal 7 ottobre, il giorno del massacro di civili israeliani, non si è mai interrotto. Questi razzi sono peraltro sempre più sofisticati. Hamas cominciò a fabbricare razzi attorno al 2002, durante la Seconda Intifada, ma allora si trattava di armi estremamente rudimentali che avevano al massimo una gittata di qualche chilometro. Oggi i razzi di Hamas, che continuano in gran parte a essere fabbricati all’interno della Striscia, possono raggiungere quasi tutto il territorio israeliano, e percorrere quindi centinaia di chilometri. Il fatto inoltre che Hamas sia ancora in grado di lanciarne dopo settimane di intensi bombardamenti israeliani ha sorpreso molti analisti.

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L’esercito israeliano sta fornendo poche informazioni sull’andamento di questa guerra e quindi non sappiamo, per esempio, quanti mezzi siano stati eventualmente distrutti dai miliziani di Hamas. Il gruppo radicale, invece, ha pubblicato alcuni video di propaganda in cui si vedono miliziani che, con vari metodi, distruggono alcuni carri armati israeliani. Questi video però non possono essere verificati in maniera indipendente e non forniscono un’indicazione affidabile delle eventuali perdite dell’esercito israeliano.

Gran parte di queste armi nuove e pericolose sono arrivate a Hamas dall’Iran, che è alleato del gruppo radicale contro Israele. In teoria, dopo la guerra del 2014 sia Israele sia l’Egitto hanno collaborato per tenere sigillati i confini della Striscia di Gaza ed evitare che Hamas potesse riarmarsi, ma in realtà, con il tempo, molte delle vie di contrabbando di armi e altri beni sono state ricostituite, soprattutto grazie all’utilizzo di tunnel. Un problema per Israele è sempre stato inoltre il contrabbando via mare: Israele ha imposto un blocco navale completo sulla Striscia, ma per anni è comunque stato possibile fare arrivare carichi ad Hamas tramite barchini, navi da pesca o perfino sottomarini rudimentali.

Hamas ha ricevuto dall’Iran non soltanto armi, ma anche addestramento: nei mesi prima del 7 ottobre centinaia di miliziani di Hamas sono stati in Iran per essere addestrati nelle tattiche di guerriglia.

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Bisogna comunque considerare che, anche se Hamas ha armi e tattiche migliori di un tempo, l’esercito israeliano rimane eccezionalmente più avanzato e meglio armato. Ha il controllo dello spazio aereo, cosa che gli ha permesso in un mese di colpire circa 11 mila obiettivi militari, ed è probabilmente uno degli eserciti più preparati al mondo nelle operazioni contro la guerriglia e nella guerra urbana. Per questo la maggior parte degli esperti non mette in dubbio l’estrema superiorità dell’esercito israeliano, ma sostiene che la guerra contro Hamas rischi di essere sanguinosa e probabilmente di lunga durata.

Secondo il ministero della Salute della Striscia di Gaza (cioè Hamas) sono stati uccisi finora più di 9.000 palestinesi: sono in gran parte civili, anche se Hamas non distingue nell’elenco dei morti tra civili e miliziani.