In Guatemala è stata confermata la sospensione del Movimiento Semilla, il partito del presidente eletto Bernardo Arévalo
Un giudice del Guatemala ha confermato la sospensione del Movimiento Semilla, il partito anticorruzione e di centrosinistra del presidente eletto Bernardo Arévalo, per presunte irregolarità nella raccolta delle firme che avevano permesso di registrare il Movimiento come partito nel 2018. Mentre è sospeso, il partito non può organizzare raduni e comizi e non può completare alcune procedure burocratiche. Arévalo aveva vinto le elezioni presidenziali di agosto con più del 60 per cento dei voti, con un programma incentrato sulla lotta alla corruzione e sulla promessa di combattere la corruzione nella classe dirigente del paese.
Nonostante il suo grande sostegno popolare, che si è espresso anche in manifestazioni molto partecipate, Arévalo è visto con ostilità da molte figure importanti dell’amministrazione precedente e della magistratura, diverse delle quali sono state accusate di corruzione o di aver limitato la democrazia in Guatemala durante il loro mandato. Secondo molti osservatori, la procuratrice generale Consuelo Porras, che ha un ruolo simile a quello di ministra delle Giustizia, starebbe cercando di impedire ad Arévalo di diventare presidente: è previsto che entri ufficialmente in carica a gennaio (in campagna elettorale Arévalo aveva chiesto le dimissioni di Porras). Un rappresentante del Movimiento Semilla ha detto che la sentenza di sospensione sarebbe motivata politicamente.
La sospensione era stata chiesta una prima volta da un giudice a luglio, fra il primo e il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il Tribunale elettorale supremo, il più importante del paese in materia elettorale, aveva bloccato quella richiesta, stabilendo che un partito non potesse essere sospeso durante le elezioni. Il processo elettorale si è concluso ufficialmente il 31 ottobre, e quindi il giudice che sta indagando sulle presunte irregolarità aveva chiesto nuovamente che il partito venisse sospeso. La richiesta è stata approvata dal Tribunale elettorale supremo il 2 novembre.
Arévalo aveva vinto il ballottaggio del 20 agosto dopo un inaspettato successo al primo turno delle elezioni, a giugno. È stato vice ministro degli Esteri e ambasciatore in Spagna, ed è il figlio del primo presidente eletto democraticamente del Guatemala, Juan José Arévalo, che governò dal 1945 al 1951. È stato il candidato a concentrarsi di più in campagna elettorale sulla lotta alla corruzione e tra le altre ha promesso di riportare in Guatemala i circa 35 avvocati, procuratori e giudici che avevano lasciato il paese durante la presidenza del presidente uscente Alejandro Giammattei.
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