La Colombia abbatterà alcuni ippopotami discendenti da quelli importati nel paese da Pablo Escobar oltre 40 anni fa
Il governo della Colombia ha annunciato che abbatterà alcuni ippopotami discendenti da quelli importati nel paese dal trafficante di droga Pablo Escobar fra gli anni Settanta e Ottanta. Escobar ne importò 4, probabilmente dall’Africa: in assenza di predatori naturali, nel corso degli anni si sono riprodotti fino a diventare 166. Gli ippopotami si sono stabiliti nel fiume Magdalena, nella Colombia centrale, e sono diventati un problema per l’ambiente e per le persone. Il ministero dell’Ambiente ha annunciato giovedì che intende abbatterne alcuni per evitare che la popolazione cresca ulteriormente, dopo che altri metodi, fra cui la sterilizzazione e il trasferimento, si sono dimostrati inefficaci.
Gli ippopotami furono messi in libertà dopo la morte di Escobar, nel 1993. Oggi, dopo essersi moltiplicati, sono considerati un problema perché divorano la vegetazione, tolgono spazio agli animali locali, inquinano il terreno e l’acqua e mettono in pericolo le persone. Nonostante siano erbivori, gli ippopotami sono molto territoriali e sono tra gli animali più pericolosi al mondo: possono uccidere un uomo con un solo morso e sono responsabili di circa 500 morti all’anno, principalmente in Africa. In Colombia non sono mai state registrate morti causate dagli ippopotami, ma diversi abitanti della zona sono stati attaccati e in almeno un’occasione gli animali sono entrati nel giardino di una scuola.
Nel 2009, quando gli ippopotami erano una quarantina, il governo colombiano provò ad autorizzare l’abbattimento di alcuni animali, ma l’iniziativa fu fermata in seguito alle proteste dell’opinione pubblica.
La decisione di abbatterne alcuni è stata resa possibile da una sentenza dell’anno scorso che li ha definiti una specie invasiva. Continueranno comunque anche le sterilizzazioni e, quando possibile, il trasferimento verso altri paesi. Secondo alcune stime, senza alcun intervento gli ippopotami in Colombia potrebbero diventare mille entro il 2035.
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