L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per possibile conflitto di interessi
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), quella che siamo abituati a chiamare “Antitrust”, ha avviato un’istruttoria nei confronti del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per possibile conflitto di interessi. Pochi giorni fa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano aveva criticato duramente Sgarbi per via di alcune sue consulenze a pagamento nel settore dell’arte in concomitanza con il ruolo che ricopre nel governo: adesso l’Antitrust valuterà suoi eventuali comportamenti illeciti in base a quanto previsto dalla legge.
La legge 215 del 2004 contro i conflitti d’interessi regola il comportamento che i titolari di cariche di governo possono seguire e stabilisce una serie di incompatibilità. In quanto sottosegretario, secondo la legge, Sgarbi non potrebbe svolgere nessun altro impiego, pubblico o privato, né «esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite». In un’intervista data al Fatto Quotidiano, Sangiuliano aveva detto di essere «indignato dal comportamento di Sgarbi» e che non avrebbe «mai pensato che si facesse pagare per queste cose». Secondo il sottosegretario alla Cultura l’istruttoria chiarirà che le sue attività «sono un esercizio legittimo del diritto d’autore».
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