Il delitto di Perugia, il processo, il racconto dei media
La studentessa inglese Meredith Kercher fu uccisa il primo novembre 2007, le indagini suscitarono polemiche e divisioni che continuano ancora oggi
Meredith Susanna Cara Kercher, studentessa inglese in Italia per il progetto Erasmus, fu assassinata a Perugia nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2007. Venne uccisa con molte coltellate nella sua stanza, all’interno della casa che condivideva con altre tre ragazze, due italiane e un’americana. Quattro giorni dopo il questore di Perugia incontrò la stampa e disse: «Il caso è sostanzialmente chiuso». In realtà il caso si chiuse otto anni dopo in maniera molto diversa da come era stato illustrato ai giornalisti in quei giorni.
Le due puntate di Indagini di questo mese si occupano del delitto di Perugia, la cui vicenda è quella che più di ogni altra negli ultimi anni in Italia è stata segnata dalla narrazione dei media. Giornali e televisioni italiani, ma anche inglesi e americani, hanno accompagnato, quasi guidato, il consolidarsi di convinzioni granitiche, prive di dubbi, inscalfibili. La Corte di Cassazione, che nel 2015 chiuse la vicenda processuale, parlò, nelle motivazioni della sentenza, di «un inusitato clamore mediatico» che ha fatto sì che «le indagini subissero un’improvvisa accelerazione che, nella ricerca spasmodica di uno o più colpevoli da assicurare all’opinione pubblica internazionale, non ha certamente giovato alla ricerca della verità sostanziale». La Corte di Cassazione parlò di «clamorose défaillance o ‘amnesie’ investigative e colpevoli omissioni di attività di indagine».
È una storia complessa, i processi furono basati su analisi scientifiche interpretate in maniera opposta da periti e giudici diversi. L’opinione pubblica si divise in tifoserie, spesso conoscendo poco di come procedevano realmente le indagini e quali fossero gli elementi concreti dibattuti nel processo. I media trasformarono la vicenda processuale in una sfida tra un’imputata, Amanda Knox, e un pubblico ministero, Giuliano Mignini; di riflesso, in una sfida tra Stati Uniti e Italia.
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