In Myanmar ci sono migliaia di sfollati per i combattimenti tra la giunta militare e alcuni gruppi armati che si oppongono al regime
Negli ultimi giorni in Myanmar migliaia di persone sono rimaste senza casa per i combattimenti in corso tra la giunta militare che governa il paese e alcuni gruppi armati che si oppongono al regime. Da venerdì un’alleanza di tre gruppi armati – l’Esercito di liberazione nazionale Ta’ang, l’Esercito Arakan, e l’Esercito dell’alleanza democratica nazionale del Myanmar – ha avviato un attacco coordinato per prendere il controllo di alcune città nello Shan, uno stato nel nordest del Myanmar. La giunta militare ha detto di aver subìto attacchi in almeno 10 luoghi diversi, tutti nello Shan. Si stima che i tre gruppi insieme abbiano almeno 15mila combattenti.
Secondo le Nazioni Unite gli sfollati sono almeno 6.200, 600 dei quali sarebbero scappati in Cina. Lunedì uno dei tre gruppi armati, l’Esercito dell’alleanza democratica nazionale del Myanmar, ha pubblicato immagini che mostrano i suoi combattenti occupare la città di Chinshwehaw, uno dei cinque varchi di frontiera fra Myanmar e Cina. La Cina ha buoni rapporti con la giunta, di cui è la principale fornitrice di armi, ma mantiene delle relazioni anche con alcuni gruppi ribelli dello Shan, alcuni dei quali formati da persone di etnia cinese.
I gruppi armati del Myanmar sono solitamente organizzati su base etnica e chiedono maggiore autonomia per la regione in cui sono radicati. Si scontrano con il governo da decenni, ma dal colpo di stato del 2021, che ha portato al potere la giunta militare, molti gruppi autonomisti si sono alleati con le Forze di difesa del popolo (PDF), l’ala armata del governo civile in esilio. Il governo in esilio è riconosciuto dall’Unione Europea come l’unico legittimo del Myanmar.
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