È morto Matthew Perry, protagonista della serie tv Friends
Aveva 54 anni, era noto soprattutto per aver interpretato il personaggio di Chandler Bing
È morto l’attore Matthew Perry, noto soprattutto per aver interpretato Chandler Bing, personaggio amatissimo della serie televisiva americana Friends. Aveva 54 anni. È stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles: le cause della morte non sono ancora chiare. Perry è apparso in oltre 200 episodi e in tutte le dieci stagioni di Friends: il suo Chandler, coinquilino di Joey Tribbiani e poi fidanzato di Monica Geller, era un uomo bello, spiritoso e più tardi molto romantico, benché molto imbranato e un po’ sfortunato.
Friends andò in onda tra il 1994 e il 2004, per 236 episodi divisi in 10 stagioni, per un totale di quasi 88 ore complessive. In Italia arrivò con tre anni di ritardo e finì nel 2005: fu trasmessa sulla Rai, prima su Rai Tre e poi su Rai Due, poco prima o poco dopo il tg, in prima o in seconda serata, a seconda delle stagioni. La serie è stata descritta come «l’archetipo della sitcom ottimista anni Novanta», come una serie «più sexy di Cheers e meno pungente di Seinfeld, che si ritagliò il suo spazio all’incrocio tra l’intrattenimento per le masse e l’escapismo pop». Insomma, una serie accessibile ma con una sua identità ben precisa, che sapeva inserirsi in un chiaro solco ma che riusciva a differenziarsi da tutto quello che c’era stato o c’era in quel momento. La sua immensa popolarità ebbe, a detta dello stesso Perry, un enorme impatto sulla sua vita.
Cresciuto dalla madre a Ottawa, in Canada, a 15 anni Perry si trasferì a Los Angeles per vivere con il padre per intraprendere la carriera di attore, ma a lungo riuscì a ottenere soltanto ruoli marginali: quello del sarcastico Chandler in Friends fu il suo primo ruolo da protagonista, nonché quello che lo rese famoso. «Ero un ragazzo che voleva diventare famoso», raccontò in un’intervista al New York Times nel 2022. «Volevo l’attenzione, i soldi, il posto migliore al ristorante. Non pensavo a quali sarebbero state le ripercussioni».
Perry raccontò di aver cominciato ad avere problemi di alcolismo a 24 anni, poco dopo l’inizio delle riprese di Friends, riuscendo inizialmente a tenerlo sotto controllo per paura di perdere il lavoro: «Sono riuscito a soffocare un po’ il vizio del bere perché quando ho ottenuto quel lavoro ho pensato: “Non puoi rovinare tutto questo. È il lavoro più bello del mondo”. E il lavoro mi ha salvato la vita in molti modi». Dopo un incidente con la moto d’acqua nel 1997 gli venne prescritto il Vicodin, un antidolorifico oppiaceo utilizzato per il trattamento del dolore moderato. L’abuso di Vicodin, metadone, anfetamine e alcol lo portò a sviluppare una forte pancreatite e ad avere grossi buchi di memoria: ha per esempio raccontato di non ricordare tre anni della sua vita nel periodo in cui recitava in Friends, tra la terza e la sesta stagione.
Perry ha però raccontato che a metterlo in forte difficoltà fu anche il successo inaspettato di Friends. «Dai 24 ai 34 anni eravamo ovunque. A me, che sono una persona riservata, recitare in una serie tv da 30 milioni di spettatori ha cambiato la vita», ha raccontato in una reunion del cast della serie nel 2021. «Se non ottenevo risate, andavo fuori di testa. Avevo paura di non riuscire a far ridere il pubblico. Al secondo anno di Friends ho capito che il sogno americano non mi stava rendendo felice, stava riempiendo di buchi la mia vita. Non riuscivo mai a ottenere abbastanza attenzione». Sempre in quell’episodio speciale raccontò di avere un incubo ricorrente: «Quando dormo, continuo a sognare che stiamo rifacendo Friends ma non importa a nessuno. Facciamo una serie intera, insomma, ritorniamo proprio, e a nessuno importa niente».
Dal 2011 intraprese delle azioni di lobbying sul Congresso per cercare di ottenere maggior finanziamenti per il sistema delle “drug courts”, dei tribunali sperimentali in cui magistrati, forze dell’ordine, esperti di salute mentale, servizi sociali e comunità per il trattamento di persone che soffrono di dipendenze lavorano insieme per la riabilitazione delle persone che hanno commesso reati sotto l’effetto di droghe. Aprì anche Perry House, un centro di riabilitazione nella sua ex villa di Malibu, in California: per il suo lavoro nel campo nel 2013 ha ottenuto un premio dalla Casa Bianca. Nel 2018 i vari anni di dipendenza da sostanze lo portarono a sviluppare varie complicazioni mediche, tra polmonite, perforazione del colon, due settimane di coma, nove mesi con una sacca per colostomia e più di una dozzina di interventi chirurgici allo stomaco.
Dopo Friends ha recitato in vari film e serie tv, quasi tutti comici, anche se sono memorabili anche alcuni suoi ruoli drammatici, come il Consigliere associato della Casa Bianca Joe Quincy in West Wing – Tutti gli uomini del Presidente, ruolo che gli valse due candidature agli Emmy Awards, tra i premi più prestigiosi del mondo della televisione. Nel 2006 fu il protagonista della serie di Aaron Sorkin Studio 60 on the Sunset Strip, ambientata nel dietro le quinte di un programma televisivo serale simile al Saturday Night Live: Perry interpretava Matt Albie, un ex autore televisivo che assume la direzione della produzione insieme all’amico di lunga data Danny Tripp come produttore esecutivo e scrittore capo. La sua apparizione più recente è stata nel 2021, nella reunion di Friends. L’anno scorso aveva pubblicato un libro di memorie, Friends, Lovers and the Big Terrible Thing.