Mike Pence si è ritirato dalla campagna elettorale per le presidenziali degli Stati Uniti
Aveva problemi di soldi e anche per questo la sua candidatura era iniziata in modo faticoso e poco convincente
Mike Pence, che è stato vicepresidente di Donald Trump tra il 2016 e il 2020, si è ritirato dalla campagna elettorale per diventare il candidato dei Repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti nelle elezioni del 2024. L’ha annunciato sabato sera in un evento privato a Las Vegas. «Sono venuto qui per dire di aver capito che questo non è il mio momento», ha detto Pence. «Quindi dopo molte preghiere e riflessioni ho deciso di sospendere la mia campagna per la presidenza, a partire da oggi».
Pence, che ha 64 anni, non era ancora riuscito a raggiungere un numero di donatori sufficiente per partecipare al primo dibattito televisivo fra i conservatori. Il 15 ottobre l’organizzazione della sua campagna aveva pubblicato i risultati della raccolta fondi del terzo trimestre di quest’anno: 620mila dollari di debito e soltanto 1,2 milioni di dollari in contanti a disposizione, largamente insufficienti per continuare a sostenere la candidatura fino al 2024. «Lascio la campagna, ma vi prometto che non lascerò mai la lotta per i valori conservatori e non smetterò mai di lottare per l’elezione di leader Repubblicani con sani principi in ogni carica del paese», ha detto.
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Pence si definisce «cristiano, conservatore e repubblicano, in questo ordine»: è fortemente antiabortista, contrario all’allargamento dei diritti alle persone LGBTQ+ e favorevole a una forte riduzione della spesa pubblica. Negli ultimi mesi si è parlato di lui soprattutto perché, dopo essere stato per anni uno dei più fedeli sostenitori di Trump, è uno dei principali testimoni che hanno portato all’incriminazione dell’ex presidente per cospirazione contro gli Stati Uniti e contro i diritti dei cittadini.
Aveva deciso di candidarsi alla presidenza dopo che il suo rapporto con Trump si era fortemente deteriorato, ma la sua campagna elettorale era iniziata in modo faticoso e poco convincente, anche perché Pence non aveva voluto cercare lo scontro diretto con Trump, che continua ad avere il più largo seguito tra gli elettori Repubblicani. Negli ultimi mesi aveva ribadito più volte il ruolo che ha avuto nella difesa della Costituzione, ma non si era mai soffermato troppo su quello che accadde durante l’attacco al Congresso.
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