Come cambierà la piazza della stazione Termini di Roma
Tra qualche disagio sono iniziati importanti lavori di riqualificazione: verranno piantati centinaia di nuovi alberi e sarà pedonalizzata
Nelle ultime due settimane l’apertura del cantiere per il rifacimento di piazza dei Cinquecento, di fronte alla stazione Termini di Roma, ha aumentato il già consueto caos segnalato da anni dai passeggeri in attesa di autobus e taxi. La corsia dei taxi è stata spostata così come il capolinea degli autobus, diversi passaggi pedonali sono stati bloccati, il parcheggio della piazza è stato chiuso. Le modifiche alla mobilità di auto e pedoni hanno portato disagi nuovi in un contesto in cui ce n’erano già: ma sono inevitabili per permettere ad Anas, l’azienda vincitrice dell’appalto, di iniziare i lavori.
Il cantiere deve essere concluso entro la fine del 2024, quando inizierà Giubileo, l’anno santo che il papa convoca periodicamente dal 1300. Oltre al significato religioso e simbolico, il Giubileo è un’occasione in cui la città di Roma si riempie di milioni di turisti e fedeli, motivo per cui la ristrutturazione della zona intorno alla stazione Termini è considerata tra i progetti più importanti.
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La prima stazione Termini fu aperta nel 1863. Nei decenni successivi fu più volte modificata fino alla versione attuale, che risale al 1950. Anche il progetto di piazza dei Cinquecento è del 1950, anno in cui furono piantati i pini che la caratterizzano anche oggi. La piazza costituisce il principale capolinea delle linee urbane di Roma, per cui la maggior parte dell’area è occupata dalle corsie degli autobus.
Ci sono anche corsie per i bus turistici e per i taxi, oltre a un parcheggio di interscambio e il capolinea dei tram 5 e 14. Sulla piazza sono presenti anche diversi ingressi per la stazione della metropolitana. È un crocevia da cui ogni anno passano milioni di persone: la stazione di Termini è la più grande d’Italia, la quinta più trafficata in Europa con circa 850 treni al giorno da cui arrivano e partono circa 480mila passeggeri, 175 milioni all’anno.
L’obiettivo del cantiere è pedonalizzare la maggior parte della piazza e ridisegnare le corsie e i percorsi per taxi e autobus per liberare spazio ai pedoni. In tutto verranno spesi circa 18 milioni di euro. Il progetto è stato scelto con un concorso internazionale bandito nel 2020 dal gruppo Ferrovie dello Stato e dal comune di Roma e vinto da un gruppo di studi di architettura: TVK , IT’S, ARTELIA Italia, NET Engineering, Michela Rustici, Latitude Platform for Urban Research and Design.
Oltre al nuovo assetto della mobilità, uno dei punti centrali del progetto è la creazione di un vasto giardino alberato su tutta la piazza. Verranno piantate 500 piante di diverse specie tra cui querce, palme e alberi da frutto. «Si tratta di un parco a metà tra una foresta addomesticata e un giardino selvatico composto da 500 alberi che faranno rivivere lo spirito del giardino storico», dice la presentazione del progetto. L’illuminazione e la pavimentazione dovrebbero avere una disposizione tale da creare una sorta di continuità con l’atrio della stazione. Le diverse sfumature di colori e la disposizione degli alberi aiuterà a evitare l’effetto delle isole di calore.
L’obiettivo finale è trasformare piazza dei Cinquecento da un luogo esclusivamente di passaggio a uno spazio frequentato anche da chi non deve andare alla stazione, dove ci si può incontrare e dove esiste una socialità, evitando così il degrado e gli episodi di violenza che spesso contraddistinguono le aree urbane intorno alle stazioni ferroviarie. Oltre a piazza dei Cinquecento sarà pedonalizzata anche la vicina piazza della Repubblica, con un cantiere da 12 milioni di euro.
Il 16 ottobre, con l’avvio del cantiere, la corsia dei taxi è stata spostata da piazza dei Cinquecento a via Enrico De Nicola, laterale rispetto all’uscita dei passeggeri. I tassisti si erano lamentati di questa soluzione ancor prima dell’inizio dei lavori. L’USB, l’unione sindacale di base, aveva denunciato la riduzione delle aree sosta dedicate (gli stalli), le difficoltà di accesso dei taxi durante i lavori, i percorsi obbligati e la distanza tra l’uscita della stazione e gli stalli stessi. I tassisti hanno accusato il comune e il gruppo Ferrovie dello Stato di scarsa programmazione.
In effetti i disagi ci sono: anche se erano stati messi in conto le cose sembrano andare peggio del previsto. I passeggeri sono disorientati dal cantiere e faticano a trovare la direzione giusta a causa delle transenne posizionate intorno alla piazza. La situazione è caotica anche per via dei taxi che fanno avanti e indietro lungo la via. Inoltre le recinzioni complicano il transito pedonale verso piazza della Repubblica, e molti non rispettano le indicazioni dei passaggi raccomandati, pensati per evitare incidenti. Per rimediare alla chiusura dei parcheggi dovuta ai lavori sono stati messi a disposizione due parcheggi in via Marsala al civico 27, da 33 posti auto, e al civico 53 da 1.400 posti.
Oltre all’intervento esterno alla stazione ci saranno alcuni ritocchi anche all’interno. Dopo la vasta riqualificazione iniziata nel 1998 e terminata nel 2000 in occasione di un altro Giubileo, negli ultimi anni all’interno della stazione Termini sono stati fatti diversi interventi di ammodernamento, anche se non strutturali. I lavori in programma nei prossimi mesi riguardano soprattutto l’accessibilità, in particolare il sottopasso centrale e quello longitudinale, sul lato di via Giolitti. Verrà poi costruita una nuova pensilina a copertura dello spazio tra il binario 1 e 1-2 est, attualmente scoperto, e saranno sistemate le pensiline e i marciapiedi dei binari tra il 25 e il 29. L’intervento costerà complessivamente 15 milioni di euro e dovrà essere concluso entro la fine del 2024.
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