• Moda
  • Martedì 24 ottobre 2023

I calzini bianchi ora sono accettabili

Sono considerati da sempre l'opposto dell'eleganza ma ormai si vedono spesso, anche con sandali e décolleté

(Pascal Le Segretain/Getty Images)
(Pascal Le Segretain/Getty Images)

Fino a poco tempo fa nella moda c’erano poche cose considerate davvero “sbagliate” e una di queste erano i calzini bianchi. Come scriveva l’esperto di moda maschile Derek Guy nel 2019, «poche cose irritano gli uomini attenti allo stile più della vista di qualcuno che indossa calzini bianchi. I calzini bianchi sono per fare sport, questa è la regola». Ultimamente però sia sugli uomini che sulle donne, tra le celebrità e nell’alta moda, di calzini bianchi se ne sono visti parecchi. A volte anche abbinati ai sandali, altra cosa che fino a qualche tempo fa sarebbe stata largamente considerata improponibile.

Qualcuno ha addirittura ipotizzato che quella dei calzini bianchi sia stata la principale tendenza dell’estate passata. Per certi versi non dovrebbe stupire più di tanto, visto che, soprattutto in fatto di calzature, negli ultimi anni si sono diffuse moltissimo cose considerate non esattamente belle o eleganti, dalle Crocs alle Birkenstock, passando per le sneakers da papà. Per quanto divisivi comunque i calzini bianchi hanno avuto una loro storia e una loro evoluzione, e continuano a evocare stili e immaginari che ciclicamente tornano di moda.

Una delle prime celebrità fotografate con calzini bianchi e sandali la scorsa estate è stata la modella e influencer Hailey Bieber, e l’ultima probabilmente il calciatore David Beckham alla settimana della moda di Parigi, a settembre. In mezzo, con i tacchi e le sneakers, ci sono state molte altre celebrità di quelle che spesso dettano le nuove tendenze, da Olivia Rodrigo a Taylor Swift. Nella campagna per la nuova e attesissima linea di Gucci i calzini bianchi, questa volta con i mocassini del marchio, è difficile non notarli, sia addosso alla top model Kendall Jenner che sul seguitissimo attore irlandese Paul Mescal.

 

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Come la maggior parte delle cose nella moda non è così immediato capire da dove venisse la demonizzazione dei calzini bianchi, né quando e come si sia arrivati a questo ritorno. Per quanto riguarda la moda maschile, Mr Porter, un rivenditore online di abbigliamento che ha anche una sezione di consigli di moda, scriveva già nel 2017 che «alcuni di noi stanno ancora cercando di adattarsi a questa tendenza» e citava l’influenza della moda hipster e dello streetwear. Nel 2019 Derek Guy ne parlava come di una cosa da «padri, nonni e insegnanti di falegnameria imbranati», ma aggiungeva che «i calzini bianchi hanno una certa tradizione nell’abbigliamento maschile, e non solo con gli uomini vestiti male degli anni ’90».

Negli anni dell’immediato dopoguerra i calzini bianchi abbinati ai mocassini erano caratteristici delle uniformi di scuole private e collegi la cui estetica, fatta di immagini di vecchie biblioteche britanniche, giacche di tweed, paesaggi autunnali e taccuini inchiostrati, è tornata recentemente molto di moda con il nome di dark academia. Tra gli anni Sessanta e Settanta di quell’estetica si appropriò in parte la controcultura giovanile britannica, quella dei cosiddetti Mod e Soul Boys, che si chiamavano così perché appassionati di musica soul e funk americana, che avevano uno stile di abbigliamento ricercato, fatto di abiti aderenti, polo, mocassini scuri e calzini bianchi di spugna.

I calzini bianchi comunque non scomparvero mai completamente: negli anni Ottanta in Italia si vedevano spesso addosso ai cosiddetti paninari e negli anni Novanta furono soprattutto distintivi dell’abbigliamento degli skater. Nel mondo dello spettacolo, attraverso tutto il secolo scorso, ci sono stati anche alcuni uomini che hanno fatto dei calzini bianchi uno dei tratti più riconoscibili del loro stile: Paul Newman, Elvis Presley e Michael Jackson solo per citare i più famosi.

A destra Paul Newman nel 1961 (Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images)

Ma i calzini bianchi sono stati da sempre e prima di tutto associati all’abbigliamento sportivo, e in particolare quello da tennis. In questo senso la loro diffusione è coerente con il cosiddetto athleisure, e cioè la tendenza dell’ultimo decennio – e poi ancora di più durante e dopo la pandemia – a indossare anche in occasioni formali abiti sportivi e casual inizialmente relegati alla palestra e alla vita casalinga: come completi da yoga, leggings, felpe col cappuccio e scarpe da corsa. Al di fuori delle celebrità dello sport, i calzini sportivi forse più famosi sono diventati quelli della foto di Lady Diana all’uscita dalla propria palestra a Londra nel 1995.

Nell’alta moda i calzini bianchi si sono affermati più di recente. Nel 2020 il direttore creativo di Celine Hedi Slimane usò i calzini bianchi insieme ai mocassini proprio come riferimento alla sottocultura britannica e Chanel fece lo stesso come rimando agli anni dell’infanzia passati dalla fondatrice del marchio, Coco Chanel, in orfanotrofio.

Sfilata di Celine a Parigi per la collezione autunno/inverno 2019-2020 (Pascal Le Segretain/Getty Images)

Oltre che con i mocassini però fuori dalle sfilate delle settimane della moda dello scorso settembre i calzini bianchi si sono visti spesso anche abbinati a scarpe considerate molto femminili come le ballerine del modello Mary Jane, le décolleté, le mules e i sabot. Come ha scritto Vogue Italia, è una soluzione «che pare pensata appositamente per prolungare nei mesi autunnali il servizio delle vostre calzature estive», ancora di più in questi anni in cui la stagione calda dura più a lungo. E secondo Vogue Spagna il calzino bianco ha l’effetto di allungare la gamba, soprattutto se abbinato a gonne, vestiti o pantaloncini molto corti.

 

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Non la pensava così Audrey Hepburn, che indossò i calzini bianchi con pantaloni e dolcevita nero nella locandina del film Cenerentola a Parigi, del 1957. Il regista, Stanley Donen, raccontò in un’intervista che fu poi riportata nel libro di Melissa Hellstern How to be Lovely: The Audrey Hepburn Way of Life che chiese a Hepburn di metterli perché altrimenti le sue caviglie si sarebbero confuse con lo sfondo della locandina. Lei si oppose sostenendo che avrebbero accorciato la sua immagine annullando l’effetto assottigliante del nero. Insistette a lungo ma alla fine si convinse, e prima di andare via dal set lasciò un biglietto a Donen che diceva: «Avevi ragione sui calzini, con affetto Audrey».

La locandina di Funny Face fatta in occasione dei 50 anni del film