La fine del “bonus cultura”
Sono esauriti i fondi stanziati per il 2023, e a partire dal prossimo anno il sussidio per i diciottenni – che esisteva dal 2016 – verrà riformato
Nell’ultima settimana si sono esauriti i fondi destinati dal governo di Mario Draghi al cosiddetto “bonus cultura”, un sussidio economico da 500 euro che da anni lo Stato mette a disposizione dei ragazzi e delle ragazze italiane che compiono 18 anni per acquistare prodotti e servizi culturali, come libri, corsi di formazione, biglietti per teatri, musei, concerti o abbonamenti ai quotidiani. Il buono poteva essere richiesto tramite la piattaforma online 18app da tutti i neodiciottenni, senza limiti di reddito.
I fondi sono terminati con circa due settimane di anticipo rispetto alla data prevista per la chiusura delle iscrizioni, il 31 ottobre. Quest’anno era l’ultimo previsto, perché a partire dall’anno prossimo il “bonus cultura” non esisterà più: il funzionamento del sussidio verrà riformato, come previsto dalla legge di bilancio per il 2023 approvata dal governo di Giorgia Meloni alla fine dello scorso anno.
Il “bonus cultura” fu introdotto nel 2016 dal governo di Matteo Renzi, e da quel momento era sempre stato rinnovato. Con la legge di bilancio per il 2022 il governo Draghi aveva finanziato la misura con risorse per 230 milioni di euro. La settima edizione del “bonus cultura” è partita il 31 gennaio scorso: tutti i ragazzi o le ragazze residenti in Italia che hanno compiuto 18 anni nel 2022 (quindi sono nati nel 2004) avrebbero dovuto avere tempo fino al prossimo 31 ottobre per registrarsi sulla piattaforma 18app e richiedere il buono, che poi dovrà essere speso entro il 30 aprile del 2024.
Da qualche giorno però il sito dell’iniziativa, gestito dal ministero della Cultura, ha annunciato che i fondi sono terminati e quindi non è più possibile registrarsi per richiedere il sussidio. Le iscrizioni sono quindi state chiuse ufficialmente circa due settimane prima della scadenza stabilita, ma già da qualche settimana molti utenti si stavano lamentando sui canali social di 18app, lasciando commenti in cui dicevano di non riuscire a registrarsi alla piattaforma e quindi di non poter richiedere il sussidio. Al momento non è chiaro quante ragazze e ragazzi siano rimasti esclusi dal bonus perché non si sono registrati in tempo.
A meno di grosse sorprese, il 2023 dovrebbe essere l’ultimo anno di attività del “bonus cultura”: con la legge di Bilancio del 2022 il governo Meloni ha infatti cancellato il sussidio e l’ha sostituito con altre due misure, da 500 euro l’una: la Carta della cultura giovani e la Carta del merito.
La prima potrà essere richiesta dalle persone che hanno compiuto 18 anni nel 2023 (quindi i nati nel 2005) residenti in Italia che appartengono a un nucleo familiare con un ISEE – un indicatore che permette di valutare la situazione economica di un nucleo familiare, tenendo conto di informazioni come reddito e patrimonio – inferiore ai 35mila euro. La Carta del merito invece sarà disponibile solo per i giovani che si sono diplomati con 100/100 alla maturità, senza limiti di reddito. Per le due misure il governo Meloni ha stanziato complessivamente 190 milioni di euro all’anno a partire dal 2024, ma è possibile che i fondi vengano rivisti con la prossima legge di bilancio, da approvare entro il 31 dicembre.