Alle presidenziali in Liberia non ha ancora vinto nessuno
Il conteggio dei voti è quasi finito, George Weah e Joseph Boakai sono quasi pari: con tutta probabilità si andrà al ballottaggio
Lo scorso 10 ottobre si sono tenute le elezioni in Liberia, un paese dell’Africa occidentale con 5 milioni di abitanti, per rinnovare il parlamento ed eleggere il nuovo presidente. La conta dei voti è quasi completata, e i due principali candidati alla carica di presidente sono molto vicini: l’attuale presidente George Weah ha ottenuto il 43,8 per cento dei voti, e Joseph Boakai il 43,5 per cento. Con il 99,5 per cento dei voti già scrutinati è ormai certo che nessuno dei due riuscirà a raggiungere il 50 per cento necessario per essere eletto al primo turno, e si terrà quindi il ballottaggio il prossimo 7 novembre. Nessuno degli altri 18 candidati ha superato il 3 per cento dei voti.
Sono i risultati più vicini e combattuti dalla fine dell’ultima guerra civile in Liberia, nel 2003, e indicano che al momento non c’è un vincitore netto. È una situazione molto diversa da quella delle ultime elezioni presidenziali nel 2017, i cui due principali candidati erano gli stessi di oggi. In quell’occasione però Weah rimase sempre in netto vantaggio rispetto a Boakai: vinse il primo turno con il 38,4 per cento dei voti, contro il 28,8 per cento di Boakai, e poi il ballottaggio con il 61,5 per cento.
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Circa 1,9 milioni di persone hanno votato, su 2,4 milioni di aventi diritto. Le operazioni di voto del 10 ottobre si sono svolte in modo tutto sommato pacifico, con alcune eccezioni. In alcune aree del paese è stato deciso di ripetere il voto nella giornata di venerdì 20 ottobre, a causa di ritardi nell’arrivo dei documenti elettorali e delle accuse di manomissione dei risultati che hanno portato all’arresto di nove dipendenti della commissione elettorale nazionale. Secondo molti osservatori però difficilmente i voti che arriveranno da queste contee potranno cambiare in modo rilevante l’esito finale. I risultati completi e definitivi del primo turno dovranno essere annunciati entro il 25 ottobre.
Weah ha 57 anni ed è un ex calciatore di gran successo, giocò per tanti anni al Milan e fondò poi il partito populista Congresso per il Cambiamento Democratico. Joseph Boakai ha 78 anni, fa parte del Partito dell’Unità, di centrodestra, e fu vicepresidente tra il 2006 e il 2018.
La prima elezione di Weah fu accompagnata da grandi speranze di cambiamento, che però sono state in parte deluse: Weah è riuscito ad ampliare l’accesso all’istruzione pubblica, ma non ha risolto il problema della corruzione né migliorato significativamente la situazione economica della Liberia, tra i paesi più poveri dell’Africa occidentale anche a causa di due violente guerre civili e di una importante epidemia di ebola, terminata ufficialmente nel 2015.
La campagna elettorale di Boakai è stata impostata sullo slogan “Rescue”, soccorso, con l’idea di “salvare” il paese dalle decisioni sbagliate prese da Weah. Dopo l’annuncio dei risultati provvisori del primo turno, Boakai ha chiesto agli elettori dei candidati che non andranno al ballottaggio di unirsi alla sua squadra (il “Rescue team”) per ottenere una «vittoria netta» e «rendere di nuovo il paese in grado di respirare liberamente». Weah non ha ancora commentato i risultati, ma prima del voto aveva detto che avrebbe accettato l’esito finale delle elezioni.