È stato danneggiato un secondo cavo sottomarino nel Mar Baltico
Stavolta fra Estonia e Svezia, dopo che la scorsa settimana si era saputo di una perdita al gasdotto tra Estonia e la Finlandia
Martedì il ministro per la Difesa civile svedese Carl-Oskar Bohlin ha detto in una conferenza stampa che un cavo sottomarino per le telecomunicazioni fra Svezia ed Estonia, nel mar Baltico, è stato danneggiato in acque estoni. Il cavo è ancora funzionante e la causa non è stata ancora accertata. Secondo le autorità svedesi il danneggiamento sarebbe avvenuto nello stesso periodo della perdita a un gasdotto e del malfunzionamento di un cavo di telecomunicazione tra Finlandia ed Estonia, di cui si era saputo la scorsa settimana.
Secondo le autorità estoni non è ancora chiaro se ci sia un collegamento tra l’ultimo danneggiamento e quello avvenuto al cavo che collega il paese con la Finlandia. Bohlin ha detto anche che la Svezia collaborerà nelle indagini con i finlandesi e con gli estoni.
Domenica 9 ottobre era stata rilevata una perdita dal gasdotto Balticconnector, che collega Finlandia ed Estonia attraversando il golfo di Finlandia, mentre uno dei cavi di telecomunicazione aveva smesso di trasmettere dati. Diversi giornali, citando fonti anonime, avevano scritto che i governi pensavano fosse un sabotaggio causato dalla Russia, data l’assenza di attività sismiche che avrebbero potuto provocare danni alle strutture. Nonostante non ci sia stata ancora alcuna accusa formale, il presidente russo Vladimir Putin ha negato il coinvolgimento della Russia.
La principale organizzazione di intelligence finlandese, Keskusrikospoliisi, ha detto che sta indagando su diverse navi che si trovavano nell’area al momento dell’incidente. Secondo VesselFinder, un’azienda che tiene traccia del traffico marittimo, tra queste c’erano la Sevmorput, una nave da carico di proprietà russa, e la Newnew Polar Bear, una nave portacontainer battente bandiera di Hong Kong e di proprietà di una società cinese.
La Russia aveva interrotto le forniture di gas alla Finlandia nel maggio del 2022, pochi giorni dopo la richiesta finlandese di aderire alla NATO, l’alleanza militare che comprende una parte dei paesi occidentali di cui fa già parte l’Estonia e in cui vorrebbe entrare anche la Svezia. Il governo russo ha detto in più occasioni di considerare l’espansione della NATO una minaccia alla propria sovranità nazionale e dall’inizio della guerra in Ucraina utilizza il gas come arma per esercitare pressioni e ottenere concessioni. Il sabotaggio del gasdotto potrebbe quindi essere stato un atto di ritorsione.
Il danno è avvenuto pochi giorni dopo il primo anniversario del danneggiamento del gasdotto Nord Stream che collega la Germania alla Russia, un attacco che le autorità di diversi Paesi dicono essere stato intenzionale ma sul quale le indagini sono ancora in corso. Da allora i paesi del Mar Baltico sono molto più vigili riguardo a potenziali sabotaggi e hanno preso misure di protezione più elevate per le loro infrastrutture elettriche e di approvvigionamento del gas.