L’Ucraina ha detto di aver impiegato per la prima volta in combattimento i missili a lungo raggio inviati dagli Stati Uniti

Esercitazioni dell’esercito americano con i missili ATACMS (John Hamilton/U.S. Army via AP)
Esercitazioni dell’esercito americano con i missili ATACMS (John Hamilton/U.S. Army via AP)

Secondo quanto detto da varie fonti statunitensi, l’Ucraina avrebbe impiegato in combattimento per la prima volta gli ATACMS (Army Tactical Missile System), i missili a lungo raggio inviati a settembre dagli Stati Uniti. Questi missili sarebbero stati usati per colpire due aeroporti militari nelle città ucraine occupate dalla Russia di Berdyansk e Luhansk, rispettivamente a 85 e 100 chilometri dalla linea di fronte più vicina. Secondo alcuni resoconti dell’attacco che sono stati riportati dai media ma non sono ancora stati verificati indipendentemente, sarebbero stati distrutti nove elicotteri e un deposito di munizioni, e uccise decine di soldati russi. Anche un deputato ucraino ha scritto su X (l’ex Twitter) che il suo paese ha lanciato gli ATACMS.

I missili inviati dagli Stati Uniti sono una versione depotenziata rispetto a quelli disponibili all’esercito statunitense. La loro gittata è inferiore, per evitare che vengano usati per colpire il territorio russo, e sono armati con bombe a grappolo, che esplodendo rilasciano un gran numero di munizioni più piccole, anziché un’unica testata esplosiva più grossa.

L’Ucraina aveva molto chiesto l’invio dei missili a lungo raggio, ritenendoli fondamentali per colpire luoghi di comando, depositi di armi e vie logistiche russe lontane dalla linea del fronte. Gli Stati Uniti avevano a lungo rifiutato l’invio di questo genere di armi per due motivi: perché potrebbero permettere all’Ucraina di colpire obiettivi all’interno del territorio russo e perché ritenevano di non averne quantità sufficienti nei propri arsenali. Il presidente statunitense Joe Biden aveva poi superato queste obiezioni, approvando l’invio dei missili a settembre.

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