Le foto dei palestinesi che se ne vanno dal nord della Striscia di Gaza
Dopo l'ordine israeliano di evacuare la zona, migliaia di persone hanno iniziato a partire verso sud a piedi, in auto o come potevano
Venerdì pomeriggio molte persone hanno cominciato a scappare dalle zone a nord della Striscia di Gaza verso sud, dopo che il governo israeliano aveva chiesto l’evacuazione di tutti i palestinesi della zona. La maggior parte di loro è partita a piedi, anche perché per via dell’assedio imposto da Israele nella Striscia è finito il carburante, altri sono partiti in macchina o ammassati nel retro di camion e furgoni. In queste ore hanno iniziato a circolare molte foto di persone cariche di bagagli che scappano come possono, compresa una famiglia con bambini seduti sul cofano e sul tettuccio dell’auto. La maggior parte delle foto arriva dalla città di Gaza, la più grande e importante della Striscia.
L’ordine di evacuazione israeliano riguarda in tutto 1,1 milioni di persone (quasi la metà di tutta la popolazione della Striscia): un’operazione che le Nazioni Unite sostengono non sia fattibile «senza conseguenze umanitarie devastanti». Per ora non è chiaro quante persone se ne siano andate o lo stiano facendo, ma sia il New York Times che Al Jazeera, che hanno inviati sul posto, dicono che le persone in movimento, a piedi o in auto, sono migliaia: sarebbero comunque molte meno di quelle che popolano la zona e che per Israele dovrebbero andarsene.
Sul New York Times la giornalista Raja Abdulrahim scrive che tra le persone in fuga c’è «panico e confusione», e che molti temono che questa possa essere una seconda “Nakba”, ossia il nome con cui i palestinesi ricordano lo sfollamento di massa permanente che avvenne 1948, quando più di 700mila palestinesi fuggirono o furono espulsi dalle loro case nel territorio che oggi è Israele.
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L’esercito non ha specificato il motivo della richiesta di evacuazione, ma l’ipotesi più probabile è che sia la premessa per l’invasione via terra della Striscia in risposta all’attacco di Hamas dello scorso sabato, in cui sono stati uccisi più di 1.300 tra civili e militari israeliani, un numero eccezionale. Hamas nel frattempo ha dato agli abitanti della zona l’indicazione contraria, cioè di non lasciare le loro case.