A Milano 5 persone sono indagate per aver ricevuto denaro in cambio di un’accelerazione nel processo del rilascio dei passaporti

(Wikimedia)
(Wikimedia)

A Milano 5 persone che lavorano in un’agenzia privata in piazzale Baracca sono indagate per il reato di “falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale”: secondo le indagini l’agenzia avrebbe chiesto denaro per accelerare le procedure di rilascio dei passaporti, i cui tempi nell’ultimo anno si sono allungati parecchio, arrivando a durare qualche mese quasi in tutta Italia. L’agenzia, secondo chi indaga, avrebbe prenotato un gran numero di appuntamenti in questura inserendo sul portale online dati di fantasia o riutilizzando dati appartenenti ad altri clienti dell’agenzia, che poi sarebbero stati sostituiti con quelli di chi voleva ottenere un passaporto in tempi più rapidi.

Per prenotare un appuntamento in questo modo sarebbe stata chiesta una somma tra i 200 e i 250 euro. Dalle indagini è emerso che anche quando non tutti gli appuntamenti venivano venduti, l’agenzia non avrebbe provveduto ad annullarli mantenendoli occupati. In questo modo sarebbero stati prenotati circa 2mila appuntamenti, da settembre 2022 a luglio 2023: non è considerato un numero tale da aver ritardato significativamente il rilascio di passaporti nella provincia di Milano, in cui sono disponibili circa 11mila appuntamenti al mese.

– Leggi anche: Fare il passaporto è ancora un’impresa