Il quartiere Rimal, a Gaza, non esiste praticamente più
Era considerato il "centro" della città, ospitava centri commerciali, complessi residenziali e uffici di media internazionali: è stato quasi completamente distrutto nei bombardamenti israeliani
I bombardamenti israeliani sulla città di Gaza sono iniziati sabato sera in risposta agli attacchi di Hamas e sono tuttora in corso. Fra lunedì e martedì si sono concentrati particolarmente sul quartiere di Rimal, uno dei più centrali e riconoscibili della città. Molti edifici, pubblici e privati, sono stati completamente distrutti e diverse persone sono state uccise, anche se non è ancora stato comunicato un numero ufficiale. Non è l’unico quartiere in queste condizioni (altre zone mostrano livelli simili di distruzione) e non è la prima volta che Rimal viene bombardato, ma mai in precedenza era stato colpito con questa intensità. Mercoledì gran parte delle strutture, dai palazzi più alti alle strade, è stata distrutta.
Rispetto alla media di Gaza, Rimal era un quartiere piuttosto benestante, con centri commerciali, ristoranti, complessi residenziali e uffici di media internazionali e organizzazioni umanitarie.
Secondo le forze armate israeliane, sarebbe stato però anche «un punto di appoggio» per alcuni membri di Hamas. I bombardamenti hanno colpito negozi, ristoranti e aziende, tra cui la sede della principale compagnia di telecomunicazioni di Gaza. Sono state colpite sedi dell’Università islamica di Gaza: secondo Israele l’università sarebbe stata in realtà una «importante base operativa, politica e militare» di Hamas, che l’avrebbe trasformata in un «campo di addestramento per lo sviluppo di armi e di intelligence militare».
«Israele ha distrutto il centro di tutto», ha detto all’agenzia di stampa Associated Press un uomo d’affari che abitava a Rimal. «Hanno distrutto l’area più bella» di Gaza, ha detto un altro residente la cui casa è stata distrutta nell’attacco. Un giornalista di BBC che ha visitato il quartiere martedì mattina ha detto di aver avuto l’impressione che ci fosse appena stato un terremoto.
Per evitare di uccidere civili, in passato l’esercito israeliano ha adottato il cosiddetto roof-knocking, una pratica comunque controversa che consiste nel lanciare sul tetto degli edifici che verranno bombardati dei missili privi di esplosivo, in modo da “avvisare” i civili che si trovano all’interno e dare loro il tempo di mettersi in salvo. A Rimal però molti residenti sostengono che Israele abbia attaccato senza alcun preavviso. Martedì oltre 260.000 persone erano rimaste senza casa nella città di Gaza, 175mila sono attualmente ospitate da 88 fra scuole e altri edifici gestiti dall’ONU.
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