Che cos’è Hamas
Il gruppo radicale palestinese governa la Striscia di Gaza dal 2006, da dove continua una guerra decennale contro Israele
L’attacco a sorpresa ad Israele di sabato mattina è stato organizzato e rivendicato dal gruppo radicale palestinese Hamas. Hamas è un movimento politico di ispirazione religiosa che dal 2006 controlla di fatto la Striscia di Gaza: gestisce scuole e ospedali e controlla un’ala armata, le brigate al Qassam, che da anni combatte Israele e il suo esercito, soprattutto con il lancio di razzi.
Hamas al momento è uno dei due grandi partiti politici palestinesi. Il suo principale rivale è Fatah, che governa la Cisgiordania e che ha ufficialmente rinunciato all’uso della violenza e della lotta armata. Hamas è invece principalmente conosciuto per i metodi autoritari con cui governa la Striscia e per la sua opposizione militare ad Israele: la sua ala armata e in alcuni casi l’intero gruppo sono considerati organizzazioni terroristiche da molti paesi, compresi l’Unione Europea e gli Stati Uniti.
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Hamas è un movimento islamista sunnita e fondamentalista, politicamente su posizioni di estrema destra. Nella Striscia di Gaza Hamas ha messo in atto molti principi della legge islamica. Ha istituito una “polizia morale”, ha vietato di consumare alcolici e ha imposto parecchie limitazioni alle donne, per esempio relative all’abbigliamento o come il divieto a girare accompagnate da uomini diversi dai propri parenti più stretti o dal proprio marito.
A differenza di quanto spesso si pensa, però, Hamas non è un’organizzazione monolitica al suo interno: è divisa in varie correnti, con influenze consistenti da paesi esteri e finanziatori. Una delle correnti principali, meno radicale nella contrapposizione a Israele, è quella che fa riferimento al Qatar, mentre la fazione dei cosiddetti “iraniani” è più fedele allo statuto fondativo, che comprendeva la “distruzione di Israele” fra gli obiettivi.
Hamas è l’acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya, che significa Movimento di Resistenza Islamica. Fu fondata ufficialmente nel 1987 dallo sceicco Ahmed Yassin, ucciso nel 2004 da un attacco aereo israeliano. Ma le prime attività di quello che sotto la guida di Yassin sarebbe diventato Hamas risalgono agli anni Settanta, come sezione palestinese dei Fratelli Musulmani.
Il suo statuto fondativo stabiliva una serie di principi molto precisi, come la conquista dell’intera Palestina e la distruzione di Israele: è stato sostituito da una nuova versione nel 2017, che non cambia però radicalmente gli obiettivi. Hamas e la sua ala armata, le Brigate al-Qassam, sono stati negli ultimi tre decenni tra i principali responsabili dei molti attacchi subiti da Israele. Nel corso della Seconda Intifada, cominciata nel settembre del 2000, si calcola che quasi la metà di tutti gli attacchi compiuti contro Israele siano stati compiuti da miliziani di Hamas e delle brigate al-Qassam.
Nel 2006 Hamas vinse le elezioni per eleggere il Consiglio Legislativo Palestinese (il Parlamento della Palestina) e nacque una contrapposizione con Fatah, il partito arrivato secondo alle elezioni e che aveva espresso fino a quel momento il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese. Tra Fatah e Hamas ci furono una serie di incidenti che portarono nel 2007 alla Guerra civile di Gaza, che di fatto hanno portato a una divisione del governo palestinese (Hamas nelle Striscia, Fatah in Cisgiordania), mai ricomposto nonostante alcuni tentativi di riavvicinamento.
Nel maggio 2021 si registrò l’ultima grande ondata di scontri ad alta intensità fra Hamas e lo stato di Israele: durarono undici giorni, prima di un cessate il fuoco temporaneo. Da allora però i lanci di razzi da parte di Hamas sono stati ricorrenti, così come le risposte con operazioni militari da parte dello stato di Israele.
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