La Russia ha ritirato gran parte della sua flotta navale dal porto di Sebastopoli, in Crimea, dopo i recenti attacchi ucraini
La Russia ha ritirato gran parte della propria flotta navale dalla sua sede principale in Crimea, considerata il principale punto di appoggio sul Mar Nero, in seguito a una serie di attacchi dell’esercito ucraino che nelle ultime settimane hanno danneggiato la base dell’esercito russo e alcune sue imbarcazioni.
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La Russia ha spostato tre sottomarini, alcune fregate missilistiche e altre navi da guerra dal porto di Sebastopoli verso altri porti considerati più sicuri. La decisione avrà effetti limitati dal punto di vista militare, dato che le navi sono ancora in grado di lanciare attacchi contro le infrastrutture civili e militari della zona, ma rappresenta comunque una vittoria per le forze ucraine, la cui controffensiva sta procedendo più lentamente del previsto.
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L’Ucraina ha rafforzato gli attacchi contro la flotta navale russa in seguito alla decisione della Russia di ritirarsi dall’accordo sul grano, che permetteva alle navi ucraine di attraversare il Mar Nero in sicurezza per esportare grano e altri cereali, nonostante la guerra. In seguito al ritiro, annunciato lo scorso luglio, la Russia aveva minacciato di intercettare le navi civili dirette verso l’Ucraina e lanciato una serie di attacchi contro i porti e le infrastrutture ucraine per l’esportazione di cereali.