In India la polizia ha perquisito le case di diversi giornalisti di NewsClick, un sito di notizie accusato di ricevere illegalmente fondi per fare propaganda per la Cina
Martedì mattina a Delhi, in India, la polizia ha perquisito le case di diversi giornalisti del sito di notizie NewsClick, accusato di ricevere illegalmente fondi per fare propaganda alla Cina. Alcuni dei giornalisti coinvolti nelle perquisizioni hanno scritto sui social media che la polizia ha anche sequestrato i loro computer e telefoni: al momento non ci sono notizie di arresti.
NewsClick è un sito indipendente che spesso in passato era stato molto critico nei confronti del primo ministro indiano Narendra Modi e del suo partito, il conservatore induista Bharatiya Janata Party (BJP). Da quando Modi è diventato capo del governo, nel 2014, molti giornali e media critici verso di lui sono stati indagati per crimini giudicati spesso senza un reale fondamento.
Le perquisizioni di martedì sono state fatte dopo che nei confronti del sito era stata avviata un’indagine, in seguito a un articolo pubblicato ad agosto dal New York Times in cui si sosteneva che il sito avesse ricevuto grosse somme di denaro dall’imprenditore statunitense Neville Roy Singham per fare propaganda in favore della Cina. Dopo la pubblicazione dell’articolo molti parlamentari del BJP avevano chiesto alla magistratura di indagare sulla vicenda, cosa successa pochi giorni dopo. Singham, comunque, ha finora sempre respinto tutte le accuse. Il ministro indiano dell’Informazione ha commentato quanto successo martedì mattina dicendo che ci sono indagini in corso e che le perquisizioni sono una procedura normale in casi come questo.