L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia è stato condannato in appello a sei anni per l’incidente in Irpinia in cui morirono 40 persone
L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, è stato condannato in appello a sei anni di reclusione per uno dei più gravi incidenti stradali mai avvenuti in Italia, che causò la morte di 40 persone in provincia di Avellino nel 2013. Nell’incidente un autobus precipitò per 30 metri da un viadotto a causa di un guasto dell’impianto frenante e del cattivo stato delle barriere ai lati del viadotto. Sono stati condannati anche otto dipendenti e dirigenti di Autostrade per l’Italia.
La sentenza di primo grado del 2019, che aveva condannato il titolare della ditta di trasporti, aveva invece assolto Castellucci: non era stato ritenuto responsabile della decisione di non sostituire i guardrail in quello specifico tratto di strada, usurati a causa del sale usato in inverno per impedire la formazione di ghiaccio. Gli avvocati di Castellucci hanno detto che faranno ricorso.
L’autobus trasportava 48 persone, che stavano tornando a Napoli dopo un pellegrinaggio a Pietrelcina, in provincia di Benevento. Sul viadotto Acqualonga, fra i comuni di Monteforte Irpino e Mugnano del Cardinale, in Irpinia, a causa di un guasto ai freni l’autobus sbandò, sfondando le barriere del viadotto e precipitando nella scarpata sottostante.