Macron vuole dare più autonomia alla Corsica
Durante una visita ad Ajaccio il presidente francese ha promesso una riforma costituzionale, da lui definita «un momento storico»
Giovedì mattina il presidente francese Emmanuel Macron è andato in visita in Corsica, dove durante un discorso davanti al parlamento regionale ha detto di essere favorevole a riconoscere maggiore autonomia all’isola con una riforma costituzionale. Macron ha definito questa decisione «un momento storico».
L’isola della Corsica, che è parte della Francia dal 1769, dal punto di vista amministrativo è un tipo di regione definito nella Costituzione francese “collettività territoriale unica”, come anche i territori d’oltremare di Mayotte, Martinica e Guyana francese, e gode di un’autonomia molto limitata, nonostante le sue peculiarità (a cominciare dalla lingua parlata da tante persone locali, più simile al toscano o al sardo che al francese).
Nel corso degli anni tra lo stato centrale francese e i politici locali ci sono state ampie divergenze su quanti e quali margini di autonomia concedere all’isola, e i movimenti indipendentisti hanno aumentato i propri consensi tra la popolazione corsa. Di recente ci sono stati anche diversi episodi di violenza compiuti dagli indipendentisti per protestare contro il governo francese.
I più gravi avvennero nel marzo del 2022 quando in tutta l’isola ci furono grosse proteste contro lo stato francese, accusato di non aver tutelato la sicurezza del militante indipendentista corso Yvan Colonna, aggredito in carcere da un altro detenuto e morto per le gravi ferite pochi giorni dopo. Giovedì Gilles Simeoni, capo del governo locale, ha commentato la proposta di Macron sostenendo che sia stata proprio l’aggressione a Colonna e le violenze che ne seguirono a far avviare un dialogo con il governo per concedere maggiore autonomia all’isola.
Durante la sua visita al parlamento regionale, ad Ajaccio, Macron ha detto che proporrà una modifica costituzionale per dare alla Corsica «un’autonomia all’interno della Repubblica», un’autonomia che «non dovrà essere né contro lo Stato, né senza lo Stato» (un riferimento implicito a chi in Corsica rivendica l’indipendenza dalla Francia).
Non ha spiegato nei dettagli in cosa consisterà questa maggiore autonomia, ma ha promesso che una riforma costituzionale verrà presentata entro sei mesi. Ha detto anche di voler dare maggiore riconoscimento alla lingua corsa «nell’insegnamento e nello spazio pubblico», anche se non ha detto espressamente che verrà inserita nella Costituzione come lingua co-ufficiale al pari di quella francese, come invece chiedono gli indipendentisti corsi.