Uno schema che ricorda il rugby sta dividendo il football americano
I Philadelphia Eagles hanno modificato una giocata tradizionale facendola diventare un «glitch» a cui non esistono ancora rimedi
di Pietro Cabrio
Il “quarterback sneak”, o “qb sneak”, è una giocata tradizionale del football americano in cui il quarterback, cioè il giocatore che coordina e gestisce il pallone nelle azioni offensive, sfrutta la protezione e la pressione sugli avversari della sua squadra per infilarsi oltre la linea avversaria e guadagnare qualche metro di campo (o anche meno), che è lo scopo di ogni azione. Le squadre sono solite utilizzarla per esempio quando sono a ridosso dell’area di meta e quindi alla realizzazione di un touchdown.
La scorsa stagione aveva fatto discutere l’uso insolitamente frequente di questa giocata da parte dei Philadelphia Eagles, non a caso arrivati fino al Super Bowl — la finale del campionato — con un tasso di riuscita superiore al 90 per cento. Gli Eagles l’avevano proposta però in una forma diversa da quella tradizionale, ossia fornendo al loro quarterback, Jalen Hurts, anche la spinta di almeno due compagni di squadra posti dietro di lui, quasi a formare la caratteristica mischia chiusa del rugby (o in alternativa una maul, il raggruppamento che si forma tra giocatori in piedi).
Il qb sneak proposto dagli Eagles è stato fatto diventare quindi una spinta collettiva più che un’incursione furtiva del quarterback, motivo per cui ora negli Stati Uniti si usa il termine “tush push” (traducibile in “spinta da dietro” o “spinta col sedere”). Gli Eagles stanno continuando a usarla anche nella stagione regolare appena iniziata e per la sua efficacia altre squadre hanno iniziato a replicarla: per quanto possa essere ripetitiva e ormai conosciuta, non è stato trovato ancora un modo efficace per neutralizzarla nelle diverse situazioni in cui viene eseguita.
Proprio quest’ultimo aspetto aveva attirato grandi critiche nei confronti degli Eagles già nella passata stagione. Ex giocatori, allenatori, opinionisti e semplici appassionati erano d’accordo, e lo sono tuttora, nel definirla nociva per il football per via della sua ripetitività e per come elimina dal gioco la sua parte più spettacolare, quella fatta di lanci, schemi più movimentati, corse e ricezioni dei ricevitori.
La stampa americana sostiene che la NFL abbia anche preso in considerazione l’eventualità di vietarla, ma finora non ci sono state novità in questo senso, e anzi la stessa NFL descrive la giocata come un «glitch», cioè una sorta di errore del gioco o un difetto di sistema non prevedibili. Nel frattempo si continua a discutere molto e in modo sempre più appassionato.
Il Wall Street Journal ha scritto pochi giorni fa: «La vera soluzione alla questione potrebbe non trovarsi nel regolamento del football. Si dà il caso che esista infatti un altro gioco con una palla oblunga in cui spingere il portatore di palla attraverso uno spaventoso groviglio di corpi enormi non è una giocata nuova né controversa. Questo antico gioco si chiama rugby e in questi giorni in Francia c’è la sua Coppa del Mondo».
Il rugby viene tirato in ballo spesso nelle discussioni sulla tush push. Si sta ragionando infatti su come fermarla in campo, e qualcuno suggerisce una difesa di giocatori più stretta, come appunto si fa nelle mischie del rugby. I più critici sostengono invece che in questo modo le partite di football si stiano trasformando proprio nello sport inventato in Inghilterra duecento anni fa, dove non esistono lanci in avanti (al massimo calci) e dove per avanzare in campo si deve passare il pallone all’indietro.
In attesa di sapere cosa ne sarà di questa tush push, squadre e allenatori devono trovare un modo per fermarla, perché la stagione di NFL è iniziata e senza contromisure si perdono le partite. I Minnesota Vikings, per esempio, hanno provato a neutralizzarla facendo saltare più difensori oltre la linea offensiva avversaria per raggiungere direttamente il quarterback, che però rimane ben protetto dai compagni di squadra.
In questo modo gli Eagles stanno continuando a vincere e sono una delle tre squadre ancora imbattute del campionato. La loro tush push continua inoltre a funzionare meglio delle altre proposte di recente. In questo pare influiscano molto le caratteristiche dei giocatori degli Eagles, e in particolare quelle di Jalen Hurts, un quarterback fisicamente molto più prestante dei quarterback delle altre squadre, nonché famoso per riuscire a sollevare in squat oltre 270 chili.
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