Più di 60 persone sono morte nell’esplosione di un deposito di carburante in Nagorno Karabakh 

(AP Photo/Siranush Sargsyan)
(AP Photo/Siranush Sargsyan)

Più di 60 persone sono morte nell’esplosione di un deposito di carburante in Nagorno Karabakh, l’ormai ex stato separatista che si trova nel territorio dell’Azerbaijan ma che è abitato principalmente da armeni, e che dalla scorsa settimana è sotto il controllo azero in seguito a un’operazione militare. L’esplosione è avvenuta lunedì sera a Stepanakert, la principale città del Nagorno Karabakh. Ci sono almeno 300 feriti e più di 100 dispersi.

Martedì sera diversi media armeni avevano scritto che nell’esplosione erano morte 125 persone, citando il ministero della Salute: più avanti hanno corretto la cifra, specificando che 125 sono le persone di etnia armena uccise negli ultimi giorni negli scontri con l’esercito azero e i cui corpi martedì sono stati portati in Armenia.

Al momento le cause dell’esplosione non sono note. Secondo l’agenzia di stampa Associated Press nel deposito molte persone erano in fila per comprare il carburante per scappare in Armenia. Dopo l’operazione militare con cui l’Azerbaijan ha preso il controllo della zona, più di 28mila persone armene hanno lasciato il Nagorno Karabakh per il timore di subire violenze da parte dell’esercito azero. Le organizzazioni internazionali attive nella zona hanno descritto la situazione umanitaria come grave, e c’è il timore che le strutture ospedaliere del territorio non siano in grado di gestire i molti feriti arrivati in seguito all’esplosione.