In Libia sono stati arrestati sette funzionari statali e il sindaco di Derna nell’ambito delle indagini sulle responsabilità per l’alluvione
Lunedì il procuratore generale della Libia, Al-Siddiq Al-Sour, ha ordinato l’arresto del sindaco di Derna e di sette funzionari ed ex funzionari delle due autorità del paese che gestiscono le risorse idriche e le dighe, nell’ambito delle indagini sulla disastrosa alluvione dello scorso 11 settembre. L’alluvione era stata causata da una tempesta e aveva colpito soprattutto la parte est del paese, provocando in particolare la rottura di due dighe vicino alla città di Derna. La città era stata inondata e in gran parte distrutta, ed erano morte più di 11mila persone.
L’ufficio del procuratore generale ha detto che i funzionari sono accusati di cattiva gestione delle infrastrutture e negligenza, dato che il rischio che le dighe cedessero era stato segnalato più volte. La settimana scorsa il procuratore aveva detto che le due dighe vicine a Derna erano danneggiate dal 1998: la loro riparazione era iniziata nel 2010, ma era stata sospesa dopo l’inizio della guerra civile in Libia nel 2011 e non era mai ricominciata. Altri otto funzionari sono stati convocati per essere interrogati nei prossimi giorni.
Oltre alla responsabilità dei singoli funzionari, molte persone sembrano considerare le conseguenze dell’alluvione come una dimostrazione del malgoverno, della corruzione e dello scarso interesse per la manutenzione delle infrastrutture da parte del maresciallo libico Khalifa Haftar, che ormai da anni governa un’ampia regione nell’est della Libia anche grazie al controllo di alcune milizie armate.