Cosa sappiamo dell’attacco ucraino di venerdì a Sebastopoli
Il capo dell'agenzia di intelligence militare dell'Ucraina ha detto che 9 persone sono morte e 16 ferite, tra cui due generali russi
Venerdì mattina un missile ucraino ha colpito la base della flotta russa nel porto di Sebastopoli, in Crimea, la regione dell’Ucraina annessa illegalmente alla Russia nel 2014, causando un grosso incendio nell’edificio. Inizialmente l’entità dei danni causati dall’attacco non era chiara e il ministero della Difesa russo aveva detto solo che una persona che lavorava nell’edificio risultava dispersa.
Sabato mattina Kyrylo Budanov, capo dell’agenzia di intelligence militare dell’Ucraina, ha detto all’emittente radiotelevisiva americana Voice of America che a causa dell’attacco 9 persone sono morte e 16 sono rimaste ferite. Sempre secondo quanto dichiarato da Budanov tra i feriti ci sarebbero due generali dell’esercito russo.
Nella serata di venerdì è stato inoltre diffuso un video in cui si vede il momento dell’attacco all’edificio, oltre alle grosse nuvole di fumo causate dalle fiamme.
Nella sua dichiarazione Budanov non ha confermato la notizia diffusa venerdì della presunta morte del comandante della flotta russa nel Mar Nero, Viktor Sokolov. Ha aggiunto che è possibile che le persone morte o ferite siano più di quelle note all’esercito ucraino, dal momento che nella base si trovavano probabilmente anche persone che non erano dipendenti e che per questo sono più difficili da identificare.
Inizialmente fonti dell’esercito ucraino avevano riferito a BBC che nell’attacco era stato usato un missile da crociera Storm Shadow, fornito nei mesi scorsi dal Regno Unito, ma Budanov non ha confermato la notizia. Sebastopoli è un importante porto sul Mar Nero, dove la Russia tiene ormeggiate molte delle sue navi militari utilizzate in questi mesi di guerra contro l’Ucraina.