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  • Giovedì 21 settembre 2023

L’India ha sospeso il rilascio di visti per i canadesi a causa della lite sui separatisti sikh

Il governo del Canada aveva accusato alcuni agenti indiani di aver ucciso un leader sikh canadese, accuse che l'India ritiene assurde

Il primo ministro canadese Justin Trudeau durante l'incontro sul clima all'Assemblea Generale dell'Onu, il 20 settembre del 2023
Il primo ministro canadese Justin Trudeau durante l'incontro sul clima all'Assemblea Generale dell'Onu, il 20 settembre del 2023 (Adrian Wyld/ The Canadian Press via AP)
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Giovedì l’India ha interrotto il rilascio dei visti ai cittadini canadesi dopo che il primo ministro Justin Trudeau aveva accusato l’India di aver ucciso il leader sikh canadese Hardeep Singh Nijjar. Il governo indiano ha detto che si tratta di una misura temporanea dovuta a una «minaccia alla sicurezza» alle ambasciate e ai consolati indiani in Canada che ha bloccato il normale svolgimento dei lavori, motivo per cui sono «temporaneamente impossibilitati a trattare le richieste di visto». Il rilascio dei visti canadesi per i cittadini indiani è ancora possibile, ma il Canada ha detto di voler ridurre il proprio personale in India dopo che alcuni diplomatici avevano ricevuto delle minacce sui social media.

Lunedì sera il governo canadese aveva accusato «agenti del governo dell’India» di un coinvolgimento nell’omicidio a giugno di Nijjar, uno dei principali sostenitori del movimento separatista sikh per la fondazione del Khalistan, stato sovrano che secondo il movimento dovrebbe sorgere nel Punjab, regione indiana al confine col Pakistan. L’India aveva respinto l’accusa definendola «assurda» (la tensione fra le due nazioni negli ultimi giorni è salita ma le relazioni fra India e Pakistan sono tese da tempo).

Parlando con i giornalisti in un incontro durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Trudeau ha commentato la vicenda dicendo che l’India è indubbiamente «un paese di importanza sempre maggiore e un paese con cui dobbiamo continuare a collaborare». Trudeau ha sostenuto che il Canada non stia cercando di provocare l’India, ma che la sua intenzione inequivocabile sia quella di far rispettare lo stato di diritto.

Il separatismo sikh è stato anche in altre occasioni motivo di tensioni tra l’India e i paesi che ospitano grandi comunità di persone sikh, come il Canada: il governo indiano considera da sempre il movimento una minaccia per la sua sicurezza nazionale.