I separatisti sikh al centro della lite tra India e Canada
Chiedono da decenni la formazione dello stato del Khalistan, e l'India li considera una minaccia alla propria sicurezza
Lunedì sera il governo canadese ha accusato «agenti del governo dell’India» di un coinvolgimento nell’omicidio a giugno di Hardeep Singh Nijjar, leader sikh canadese. Nijjar era uno dei principali sostenitori del movimento separatista sikh per la fondazione del Khalistan, stato sovrano che secondo il movimento dovrebbe sorgere nel Punjab, regione indiana al confine col Pakistan (secondo una parte del movimento lo stato dovrebbe includere anche il Punjab pakistano). Il separatismo sikh è stato anche in altre occasioni motivo di tensioni tra l’India e i paesi che ospitano grandi comunità di persone sikh, come il Canada: il governo indiano considera da sempre il movimento una minaccia per la sua sicurezza nazionale.
La religione sikh è una delle più estese religioni monoteiste al mondo ed è nata nell’odierna regione del Punjab (un’area geografica che comprende sia lo stato indiano del Punjab sia l’omonima provincia pakistana) nel Quindicesimo secolo. La sua fondazione è attribuita al leader religioso indiano Guru Nanak. La comunità sikh oggi è relativamente piccola: circa 25 milioni di persone che abitano per la gran parte in India. Un’altra parte vive all’estero, a seguito della cosiddetta “diaspora sikh”, che si ritiene sia iniziata dopo il crollo dell’impero Sikh a metà dell’Ottocento. In Canada vive la comunità sikh più estesa tra quelle esterne all’India: è composta da circa 780mila persone, oltre il 2 per cento della popolazione nazionale canadese.
Le pressioni per la creazione di un territorio indipendente sikh iniziarono soprattutto dopo il 1947 con la Partizione dell’India, decisa dall’Impero britannico, che divise quella che era stata la colonia dell’India britannica in due stati separati e indipendenti, India e Pakistan.
Fu una separazione caratterizzata da enormi tensioni, che portarono alla migrazione di massa di milioni di persone e generarono terribili violenze, con oltre un milione di morti. La regione del Punjab fu divisa in due, tra India e Pakistan, in cui migrarono rispettivamente persone indù e sikh da un lato e musulmane dall’altro. Da allora i separatisti sikh chiedono la formazione di uno stato autonomo. Le pressioni si intensificarono nei decenni successivi anche con l’arricchimento dello stato indiano del Punjab, dove si ritiene debba sorgere il Khalistan.
Negli anni Ottanta il movimento per la fondazione del Khalistan si trasformò in un’insurrezione armata, anche sotto l’influenza di Jarnail Singh Bhindranwale, carismatico e influente leader del movimento. Ci furono scontri anche molto violenti col governo indiano, che rispose alle azioni dei separatisti con la repressione.
Tra gli episodi più citati c’è la presa del Tempio d’Oro ad Amritsar, in India, uno dei luoghi di culto più sacri per le persone sikh, che Bhindranwale e i suoi seguaci avevano occupato e trasformato in una specie di “quartier generale” del movimento. A giugno del 1984, al termine di lunghe tensioni, il governo indiano mise in atto una violenta operazione per sgomberare la struttura, l’Operazione Blue Star: vennero uccise oltre 400 persone, tra cui Bhindranwale. Mesi dopo, il 31 ottobre del 1984, la prima ministra indiana Indira Gandhi, che aveva ordinato l’operazione, fu uccisa da due guardie del corpo di religione sikh.
A sua volta l’uccisione di Gandhi ebbe un impatto enorme in India e tra le altre cose portò a violenti atti di rappresaglia anti-sikh: solo a Nuova Delhi vennero uccise oltre 3mila persone.
Attivisti separatisti sikh sono stati coinvolti anche in attacchi terroristici internazionali: il più noto di questi riguarda l’esplosione a causa di una bomba di un aereo della compagnia Air India che volava tra Toronto e Londra, nel 1985. Morirono 329 persone, in quello che è tuttora il più grave attacco terroristico della storia del Canada. Le vicende processuali per l’attacco furono estremamente complicate, ma furono dimostrati alcuni collegamenti con membri della comunità sikh.
Oggi non esiste più un movimento armato separatista sikh nel Punjab, ma diverse comunità sikh sia in India che all’estero chiedono ancora la formazione del Khalistan. Fuori dall’India gli esponenti della comunità sikh hanno organizzato in più occasioni referendum locali per chiedere la formazione del Khalistan: è successo in Canada, nel Regno Unito, in Australia, in Svizzera e anche in Italia.