Una canzone di Andrew Lloyd Webber
Di ispirazione divina e terrena
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È uscito a sorpresa un altro disco dei National, pochi mesi dopo il precedente e presentato come una seconda parte di quello. Ci sono due speculari recensioni su Pitchfork e sul Guardian: in realtà entrambe ammettono una certa debolezza di entrambi i dischi e ne salvano qualcosa, ma una vede il bicchiere mezzo vuoto e l’altra mezzo pieno.
Nel disco di Diddy (già P Diddy, Puff Daddy, eccetera) non c’è niente di particolare, direi, ma mille piccole cose, contributi, ospiti: segnalo, per devozione, il ripescaggio del famoso stacco di batteria di In the air tonight in questo pezzo (famoso anche per i meme).
Ho visto infine il documentario (su Disney+) sugli U2 con David Letterman girato a Dublino. Letterman è simpatico e ci marcia, Dublino è sempre interessante (anche se la divulgazione storica sull’Irlanda è assai superficiale), la cosa più debole è la parte in cui Bono e The Edge suonano le nuove versioni delle canzoni, che già dicemmo piuttosto deboli. La cosa migliore è sempre Glen Hansard (o i suoi occhi, secondo Letterman).
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