Il giornalista statunitense Evan Gershkovich rimarrà incarcerato in Russia dopo che un tribunale ha respinto la sua richiesta di appello

(EPA/YURI KOCHETKOV)
(EPA/YURI KOCHETKOV)

Un tribunale di Mosca ha respinto l’appello del giornalista statunitense Evan Gershkovich contro la sua carcerazione preventiva. Il giornalista, che lavora per il Wall Street Journal, rimarrà in custodia cautelare almeno fino al 30 novembre. Gershkovich era stato arrestato in Russia a marzo, con l’accusa di spionaggio. Il periodo di custodia è stato esteso già a maggio e ad agosto.
Gershkovich ha 32 anni, è un giornalista molto stimato e un profondo conoscitore della Russia. Lavorava a Mosca da sei anni: era stato arrestato in un ristorante di Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale, mentre sembra che stesse lavorando a un articolo sulle operazioni del Gruppo Wagner.
Finora il procedimento giudiziario contro Gershkovich è stato condotto a porte chiuse, senza l’accesso della stampa alle udienze e senza che venissero diffuse prove a sostegno delle accuse a lui rivolte. Le accuse di spionaggio per cui è stato arrestato prevedono una condanna fino a 20 anni di reclusione. Il governo statunitense si è detto favorevole alla possibilità di concordare uno scambio di prigionieri con la Russia.

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