La Tunisia ha cacciato 500 migranti dalla città di Sfax
Le autorità tunisine hanno fatto sapere di aver cacciato circa 500 migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana dalla città di Sfax. Quello di Sfax è il principale porto da cui partono le imbarcazioni dei migranti diretti verso l’Europa. I migranti sarebbero stati scortati in piccoli gruppi verso «località rurali e altre città», secondo il portavoce di una ONG sentito da AFP. Da sabato le autorità tunisine stanno compiendo molte azioni contro i migranti nel paese: sono state arrestate 200 persone, che avrebbero cercato di organizzare un viaggio clandestino verso l’Italia.
In passato i migranti espulsi da Sfax erano stati abbandonati nelle zone desertiche al confine fra la Tunisia e la Libia, ma non ci sono stime né dati ufficiali per dire con più precisione quanti siano stati i migranti coinvolti. Dall’inizio di luglio la Tunisia conduce massicce campagne per arrestare e trasferire forzatamente i migranti dalla città di Sfax ai paesi vicini, abbandonandoli nel deserto senza acqua né cibo.
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Dall’inizio dell’anno la situazione dei migranti in Tunisia è molto peggiorata. A febbraio il presidente autoritario della Tunisia, Kais Saied, ha pronunciato un discorso molto aggressivo contro i migranti subsahariani, descritti come una minaccia demografica per la popolazione della Tunisia, principalmente araba. Da allora i migranti subiscono spesso violenze e abusi da parte della popolazione e della polizia, e molti di loro hanno perso la casa e il lavoro.