L’Iran ha liberato cinque cittadini statunitensi
Erano in carcere da molti anni con l'accusa di spionaggio: in cambio ha ottenuto l'accesso a beni da 6 miliardi di dollari sotto sequestro
Lunedì l’Iran ha liberato ed estradato cinque cittadini statunitensi – che avevano anche la cittadinanza iraniana – che erano stati arrestati diversi anni fa per accuse di spionaggio, ritenute false dagli Stati Uniti. Alcuni di loro erano stati nella prigione di Evin a Teheran, nota per essere la struttura in cui sono imprigionati oppositori politici, giornalisti e cittadini stranieri. Lunedì sono stati portati in aereo a Doha, in Qatar, dove nelle prossime ore saranno sottoposte a visite mediche, per poi imbarcarsi su un aereo per gli Stati Uniti.
Da agosto si trovavano tutte agli arresti domiciliari. Sono Siamak Namazi ed Emad Sharqi, due uomini d’affari arrestati rispettivamente dal 2015 e dal 2018, e Morad Tahbaz, un ambientalista arrestato nel 2018 che ha anche la cittadinanza britannica. Le famiglie delle altre due persone hanno chiesto di non rivelarne il nome.
La liberazione è avvenuta dopo lunghe trattative tra il governo statunitense e quello iraniano. In cambio l’Iran otterrà l’autorizzazione ad accedere a beni e asset del valore di circa 6 miliardi di dollari (5,4 miliardi di euro) che la Corea del Sud doveva all’Iran in cambio della fornitura petrolio, venduta prima che gli Stati Uniti imponessero sanzioni sulle esportazioni iraniane. Finora le sanzioni avevano impedito alla Corea del Sud di trasferire i fondi in Iran.
Il denaro sarà tenuto in conti bancari sottoposti a restrizioni e sarà possibile utilizzarlo solo per l’acquisto di beni umanitari come cibo e medicine. Tuttavia, il governo statunitense è stato molto criticato dall’opposizione dei Repubblicani, perché quei fondi potrebbero comunque permettere all’Iran di destinarne altri al finanziamento di attività ostili agli Stati Uniti, come il suo programma nucleare.
Come parte dell’accordo, gli Stati Uniti libereranno anche cinque detenuti di cittadinanza iraniana: un politologo accusato di essere un agente iraniano, un uomo accusato di aver violato le sanzioni contro l’Iran, e tre uomini accusati di aver sottratto vari strumenti e tecnologie militari per esportarli illegalmente in Iran. Due di loro torneranno in Iran, due hanno chiesto di rimanere negli Stati Uniti e uno sarà trasferito in un altro paese, dove si trovano alcuni suoi parenti.