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  • Domenica 17 settembre 2023

Von der Leyen non ha preso impegni sul “blocco navale” chiesto dal governo italiano

Ha parlato di una nuova missione navale europea nel Mediterraneo, ma non nella forma proposta da Meloni e Salvini

(ANSA/CIRO FUSCO)
(ANSA/CIRO FUSCO)
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Domenica la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha visitato l’isola di Lampedusa insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo un invito avanzato da Meloni in seguito all’aumento degli arrivi di migranti via mare nelle ultime settimane. Al termine della visita Meloni e von der Leyen hanno tenuto una conferenza stampa congiunta, durante la quale la presidente della Commissione Europea ha proposto un piano in dieci punti per una migliore gestione dei migranti che arrivano sull’isola.

Il piano non contiene nulla di nuovo, ma quasi soltanto promesse e impegni per una maggiore cooperazione fra le autorità italiane ed europee. Il quinto punto del piano però è sembrata la risposta a una precisa richiesta di questi giorni del governo italiano, cioè quella di una missione dell’Unione Europea per fermare le imbarcazioni di migranti che partono dalla Tunisia alla Libia. L’hanno richiesta in diverse forme sia Meloni sia i vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Già in campagna elettorale Meloni aveva promesso un “blocco navale” per fermare i migranti che cercano di raggiungere via mare l’Italia.

Misure del genere però sarebbero del tutto irrealizzabili e problematiche dal punto di vista del rispetto dei diritti umani: per le leggi italiane ed europee chiunque entra in territorio italiano ha diritto a chiedere asilo senza venire respinto. È verosimilmente per queste ragioni che von der Leyen ne ha parlato in termini assai vaghi. «Sostengo la possibilità di esplorare le opzioni per espandere le missioni navali europee nel Mediterraneo o per lavorare a nuove missioni», ha detto. Poco prima aveva specificato che si riferiva a missioni di «sorveglianza»: quindi non a navi europee che dovrebbero fermare con la forza le imbarcazioni di migranti.

Anche Meloni ha parlato della sua proposta, in termini piuttosto confusi e fuorvianti, come le accade spesso quando parla di migrazione. Meloni ha criticato la chiusura della missione navale europea Sophia, lasciando intendere che nella «seconda e terza parte di missione» avrebbe dovuto occuparsi di fermare le imbarcazioni di migranti. Non è così.

L’Operazione Sophia non prevedeva in alcun modo di respingere i migranti, e anzi ne soccorse diverse migliaia nel rispetto delle leggi europee. Aveva invece come obiettivo quello di individuare i trafficanti, anche a terra, e di combattere il traffico di armi. La terza parte della missione prevedeva la distruzione delle imbarcazioni usate dai trafficanti in acque libiche, senza respingere i migranti a bordo. Peraltro la sua chiusura fu chiesta dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si convinse che le sua navi alimentavano le partenze di migranti: quella teoria, ripetuta anche domenica da Meloni, non è mai stata dimostrata.