Un derby di Milano che rimarrà
L’Inter ha battuto il Milan 5-1, e qualche statistica tra le due squadre milanesi dovrà essere aggiornata
di Pietro Cabrio
Inter e Milan erano le uniche due squadre a punteggio pieno dopo le prime tre giornate di campionato. Sabato sera, alla ripresa dopo la sosta delle nazionali, hanno giocato il primo derby della stagione, che è finito con un risultato che verrà ricordato a lungo, da entrambe le tifoserie. L’Inter ha vinto 5-1 e così ha eguagliato la sua seconda vittoria più larga contro il Milan: la prima rimane il 5-0 del 6 febbraio del 1910, nel secondo dei 238 derby giocati finora in tutte le competizioni (per il Milan invece la vittoria più larga rimane il 6-0 dell’11 maggio del 2001).
La vittoria di sabato sera ha confermato il periodo favorevole dell’Inter nei derby di Milano, dato che ora conta cinque vittorie consecutive: in oltre cento anni di confronti non era mai arrivata a tanto. Negli ultimi venti derby, inoltre, il Milan ha vinto soltanto quattro volte, per un totale di 90 vittorie dell’Inter, 79 del Milan e 69 pareggi.
Nelle prime tre giornate della nuova stagione l’Inter era già sembrata una delle squadre più pronte e competitive della Serie A: oltre ad averle vinte tutte, lo aveva fatto senza subire un solo gol e segnandone quattro alla Fiorentina appena prima della sosta.
Con la vittoria nel derby i gol segnati sono già tredici, in media più di tre a partita. L’Inter inoltre non ne segnava almeno quattro al Milan in un girone di andata dal 29 agosto del 2010, mentre l’ultima volta che ne aveva fatti cinque era il 24 marzo del 1974.
Al Milan hanno segnato quattro giocatori diversi: Henrikh Mkhitaryan (2), Marcus Thuram, Hakan Çalhanoğlu e Davide Frattesi. Con Lautaro Martinez e Denzel Dumfries i giocatori andati a segno sono già sei, cosa che testimonia sia la qualità che la profondità della squadra, per molti la più pronta e attrezzata per vincere lo Scudetto. Intanto il Napoli campione in carica ha già cinque punti di svantaggio, dopo aver pareggiato sabato sera contro il Genoa.
La partita di sabato è stata una dimostrazione di forza notevole, anche se le due squadre stanno attraversando una fase assai diversa. Il Milan in estate ha licenziato i dirigenti Paolo Maldini e Frederic Massara, che avevano costruito la rosa dello Scudetto di due stagioni fa, vinto all’ultima giornata staccando di due punti proprio l’Inter, e comprato una dozzina di nuovi giocatori fra cui mezza squadra titolare. Al momento insomma rimane una squadra in costruzione, il cui reale livello è difficile da valutare.
Anche l’Inter ha cambiato molto, per necessità sia di svecchiare la squadra che la scorsa stagione aveva raggiunto la finale di Champions League sia di alleggerire i conti della società, ormai da anni in croniche difficoltà finanziarie. Ma l’impianto di gioco è rimasto sostanzialmente lo stesso, così come la guida tecnica della società: e dopo un ottimo precampionato i nuovi acquisti sembrano totalmente integrati nei meccanismi di gioco dell’allenatore Simone Inzaghi, su tutti Thuram e Frattesi.
Anche il Milan aveva avuto un inizio di stagione altrettanto buono, ma contro l’Inter, che già l’anno scorso si era dimostrata molto più forte nelle partite secche, ha pagato anche l’assenza di tre titolari: uno a centrocampo, Ismaël Bennacer, che si sta curando da un lungo infortunio, e due in difesa, Fikayo Tomori e Pierre Kalulu. Il suo allenatore Stefano Pioli inoltre non sembra ancora aver trovato le contromisure per affrontare le squadre di Inzaghi: nella loro carriera i due allenatori hanno giocato contro 21 volte, e Pioli ha vinto solo 5 partite.
Fra tre giorni il Milan avrà tuttavia la possibilità di reagire giocando in casa contro il Newcastle nell’esordio in Champions League.