A New York c’è davvero gente che “surfa la metro”
Quella che può sembrare l'ennesima “sfida da social” che nella realtà non esiste ha causato la morte di quattro ragazzi solo quest'anno
Uno dei giochi per smartphone più popolari degli ultimi anni si chiama Subway Surfers. È piuttosto semplice: il giocatore interpreta un artista di strada che sfugge alla polizia muovendosi nel sistema della metropolitana di una grande città, saltando in cima ai vagoni e correndo attraverso lunghi tunnel. La corsa del personaggio prosegue potenzialmente all’infinito, ma spesso viene interrotta da incidenti traumatici in cui viene investito dal vagone di una metropolitana o catturato da un poliziotto.
Il videogioco è stato prodotto da un’azienda danese, e secondo la rivista statunitense Curbed sta contribuendo in parte a una moda tra un ristretto numero di adolescenti che vivono a New York, che stanno cominciando a “surfare la metropolitana” in numeri molto più alti del solito. Non è una di quelle “sfide da social” di cui si legge spesso online, ma che nella realtà di fatto non esistono o riguardano talmente poche persone da non essere rilevanti: solo quest’anno, quattro ragazzi sono morti provando a viaggiare appesi all’esterno dei vagoni della metro.
Quella del “subway surfing”, come è effettivamente nota anche a New York, è una pratica che esiste almeno dagli anni Ottanta, e consiste nello spostarsi con la metropolitana non all’interno dei vagoni, come è normale, ma aggrappandosi al retro, ai lati o al tetto dei vagoni. I più temerari non si limitano a tenersi aggrappati, ma provano anche a correre e saltare sopra ai vagoni in movimento. Esiste un sistema di punti per determinare il grado di “eroismo” di un surfista: chi si muove soltanto sui tratti di metropolitana sopra alla superficie guadagna meno punti rispetto a chi rimane aggrappato anche sottoterra, muovendosi tra i tunnel.
La pratica è ovviamente molto pericolosa: i tunnel della metropolitana di New York sono notoriamente stretti e con pochissimo spazio in altezza, oltre a essere punteggiati di travi in acciaio utili per ragioni strutturali ma posizionate in modo causale, contro cui è facile sbattere se ci si trova sopra a un vagone. Per decidere quali linee “surfare”, le persone consultano mappe apposite disegnate da altri surfisti arrivati prima di loro, ma i frequenti lavori in corso fanno sì che non si sa mai se un tragitto sarà effettivamente come ce lo si aspetta.
La Metropolitan Transportation Authority (MTA), società responsabile dei trasporti pubblici di New York, ha registrato un notevole picco di surfisti a partire dal 2021: nei primi sei mesi del 2023 ne sono stati contati oltre 450, molto più degli anni precedenti, mentre nel 2022 erano stati addirittura 565 nello stesso periodo. Si tratta in gran parte di ragazzi molto giovani, tra i quattordici e i diciotto anni, che hanno anche cominciato a caricare video e foto delle proprie imprese su TikTok: alcuni hanno detto di essere stati ispirati proprio dal videogioco Subway Surfers, che simula vagamente l’esperienza.
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Ad aprile, la MTA ha emesso una nota al personale ferroviario ricordando di assicurarsi che non ci siano persone che stanno viaggiando al di fuori dei vagoni dei treni che conducono. Nelle stazioni delle metro sono stati affissi vari cartelli che avvertono della pericolosità della pratica, e spesso gli altoparlanti trasmettono il messaggio che «È illegale e molto pericoloso viaggiare o camminare tra i vagoni del treno». Raramente le persone che vengono beccate mentre “surfano” la metro vengono arrestate, e normalmente ricevono soltanto qualche rimprovero. Con l’aumento dei partecipanti alla pratica sono aumentate anche le morti: nel 2023 finora sono state quattro, contro le due dell’anno scorso.
Il sindaco della città Eric Adams ha chiesto alle aziende di social network di rimuovere eventuali video di ragazzini che surfano sui vagoni dopo che alcuni avevano cominciato a circolare molto. TikTok l’ha fatto, dato che le sue linee guida vietano «la promozione di attività criminali che potrebbero danneggiare persone, animali o proprietà». Su alcuni video rimanenti è stato aggiunto l’avvertimento: «Partecipare a questa attività potrebbe causare danni a te o ad altri».
Vari adolescenti newyorkesi intervistati da Curbed raccontano però che continuano a farlo, nonostante le preoccupazioni dei genitori e le morti dei propri amici, non tanto per la fama online – che comunque alcuni ottengono – quanto per il senso di libertà che provano nel farlo, al punto che alcuni definiscono la pratica «una forma d’arte». «Potrei smettere di farlo quando voglio, non è una dipendenza», ha detto uno dei quattordicenni intervistati. «Ma correre sopra a un vagone della metro ti fa sentire come se fossi in un film».
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