Germania e Italia hanno smesso di cooperare sull’accoglienza dei migranti
Il governo tedesco ha sospeso i cosiddetti "ricollocamenti volontari" accusando quello italiano di non rispettare gli accordi
Nelle ultime settimane Germania e Italia hanno smesso di cooperare per l’accoglienza dei migranti che arrivano via mare sulle coste italiane.
Martedì sera il quotidiano tedesco Die Welt ha scritto che il governo tedesco ha smesso di accogliere i migranti arrivati in Italia che avrebbero dovuto essere trasferiti in Germania tramite il cosiddetto “meccanismo volontario di solidarietà”. La decisione, ha aggiunto Die Welt, sarebbe stata presa perché in precedenza l’Italia aveva deciso di non accettare più di accogliere i cosiddetti “dublinati” dalla Germania: cioè migranti che hanno chiesto asilo in Germania pur essendo entrati nel territorio dell’Unione Europea in Italia, e la cui richiesta secondo il regolamento di Dublino deve essere esaminata dalle autorità italiane. Mercoledì, parlando con Repubblica, il ministero dell’Interno italiano ha confermato che da qualche tempo non accetta più “dublinati” dalla Germania per via dello «straordinario afflusso a cui l’Italia è chiamata a far fronte da mesi».
Die Welt ha citato fonti del ministero dell’Interno tedesco secondo cui la sospensione dei ricollocamenti tramite il “meccanismo volontario di solidarietà” era stata comunicata al governo italiano ad agosto. Il meccanismo era stato concordato nel 2022 durante il governo di Mario Draghi e prevede il ricollocamento in altri stati europei di 10mila migranti arrivati in Italia ogni anno, in deroga al regolamento di Dublino. Già nel dicembre del 2022 invece l’Italia aveva comunicato a tutti i paesi europei che non avrebbe più accolto “dublinati”, motivando la sua decisione con una serie di problemi tecnici.
I giornali italiani stanno leggendo queste decisioni come uno scontro di natura politica fra il governo tedesco, guidato da una coalizione di centrosinistra, e quello italiano, sostenuto da una coalizione di destra. Anche in passato però la gestione dei migranti era stata al centro di tensioni tra Italia e Germania. Questi scontri periodici riflettono anche l’inadeguatezza del regolamento di Dublino, ritenuto ormai superato dalla gran parte dei paesi europei, ma ancora in vigore.
La Germania in sostanza accusa l’Italia di non fare abbastanza per trattenere sul proprio territorio i richiedenti asilo arrivati via mare e che secondo il regolamento di Dublino dovrebbero essere presi in carico dall’Italia. Molti di loro dopo qualche settimana o mese cercano infatti di raggiungere i paesi del Nord Europa, fra cui soprattutto la Germania, con quelli che vengono chiamati “movimenti secondari”. Per contro l’Italia accusa tutti gli altri paesi di lasciarla sola a gestire sia la prima accoglienza sia l’esame delle richieste di asilo di tutti i migranti che arrivano via mare.
Per l’Italia il 2023 diventerà probabilmente l’anno con più arrivi via mare di migranti dal 2017: finora dall’inizio dell’anno sono stati 118.436, contro i 64.529 dello stesso periodo del 2022 e i 41.188 del 2021. Molti di loro hanno già lasciato l’Italia: spesso paesi di primo arrivo come Italia e Grecia non esercitano molti controlli alle frontiere, di fatto permettendo che i richiedenti asilo raggiungano altri paesi europei in cui magari hanno già familiari o amici che li possono aiutare a integrarsi (è il caso soprattutto della Francia, ma anche del Belgio e dei Paesi Bassi) o con una situazione economica florida, almeno vista da fuori, come la Germania.
Sui “movimenti secondari” non ci sono dati precisi, si possono stimare incrociandone altri. Nel 2022 sono arrivate via mare in Italia 105.131 persone, ma le richieste di asilo nello stesso anno sono state 84.290: significa che circa 21mila persone, un quarto di quelle arrivate, sono riuscite a non farsi registrare dalle autorità italiane e a chiedere asilo altrove. Un numero imprecisato di migranti poi ha lasciato l’Italia dopo aver fatto richiesta di asilo alle autorità italiane.
La Germania è uno dei paesi europei che ogni anno ricevono più richieste di asilo, nonostante i suoi confini non si sovrappongano con quelli esterni dell’Unione Europea. Nel 2022 sono state 243.835, e nei primi sette mesi del 2023 sono state 173.800, con una media superiore alle 20mila al mese. Nei primi sei mesi del 2023 l’Italia ha ricevuto invece 59.540 richieste d’asilo.
Questi dati mettono bene in evidenza le storture del regolamento di Dublino, che in teoria obbliga i paesi di ingresso come l’Italia a farsi carico di tutte le richieste di asilo delle persone che entrano nell’Unione Europea, ma lascia ampio margine perché gli stati nazionali possano aggirarlo, a volte anche con accordi espliciti come quello sul “meccanismo volontario di solidarietà”. È però in periodi di grandi flussi migratori, come quello in cui ci troviamo, che il sistema semplicemente salta.
Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che nel 2023 la Germania ha accolto soltanto 1.042 richiedenti asilo sui 3.500 che si era impegnata a trasferire dall’Italia nell’ambito del “meccanismo volontario di solidarietà”. L’Italia per contro non ha quasi mai accettato di accogliere i cosiddetti “dublinati”: in tutto il 2021 per esempio ne ha riaccolti 1.462 su un totale di 19.936 richieste provenienti da altri paesi europei.