Il presidente brasiliano Lula dice che Vladimir Putin non verrà arrestato se parteciperà al prossimo G20 in Brasile
Domenica a margine del G20 di New Delhi, in India, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula Da Silva ha parlato della prossima riunione che si terrà nel 2024 in Brasile, e ha invitato il presidente russo Vladimir Putin a parteciparvi, garantendogli che non verrà arrestato.
Nei confronti di Putin, che non ha partecipato né al G20 di New Delhi né a quello dello scorso anno a Bali, pende infatti un mandato d’arresto emesso a marzo dalla Corte penale internazionale, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità: è accusato di avere compiuto crimini di guerra in Ucraina a partire dal 24 febbraio del 2022.
Teoricamente Putin potrebbe essere arrestato nel caso in cui lasciasse la Russia e andasse in uno dei paesi che hanno ratificato lo Statuto di Roma, il trattato che istituì la Corte penale internazionale (tra cui c’è anche il Brasile). Nella pratica però un suo arresto non è così immediato, dato che la Corte penale internazionale non ha una propria “polizia”, e per gli arresti deve affidarsi a quelle dei singoli stati. Devono essere le autorità dei paesi in cui viaggia Putin a ordinarne l’arresto, e nel caso del Brasile quindi il governo brasiliano. Lula ne ha parlato così al termine del G20: «Credo che Putin possa andare facilmente in Brasile. Quello che posso dire è che finché se io sono presidente del Brasile e lui viene in Brasile, non c’è modo che venga arrestato».
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