Sarà molto più difficile trovare un Airbnb a New York
Una nuova procedura di registrazione vieta gli affitti brevi di case e appartamenti: migliaia di annunci non ci sono già più
Martedì a New York è entrato in vigore un nuovo regolamento che limita la possibilità di affittare stanze e appartamenti per brevi periodi tramite piattaforme come Airbnb e Booking. A New York erano già in vigore regole molto rigide su questo tipo di affitti, che però in molti casi non venivano rispettate: la novità è che l’amministrazione imporrà alle piattaforme di approvare solo gli annunci di coloro che hanno compilato una richiesta formale e hanno ricevuto l’autorizzazione dal comune.
L’introduzione dell’obbligo di registrazione a New York è stata decisa dopo che un largo uso delle piattaforme per affitti brevi aveva portato negli anni a una scarsità di appartamenti destinati agli affitti lunghi, che sono anche diventati molto più costosi, e a un generale aumento delle lamentele dei residenti per disordini e schiamazzi. Sono problemi che riguardano molte città turistiche del mondo e che sono dibattuti ormai da tempo: la soluzione di New York potrebbe avere un grosso impatto sul modo di operare delle piattaforme, ispirando altre città che ancora non l’hanno fatto a introdurre regole simili.
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Airbnb ha definito il nuovo regolamento di New York un «de facto ban», cioè un divieto di fatto. Altre critiche sono arrivate da associazioni di turisti e consumatori, che accusano la città di voler favorire gli hotel limitando soluzioni di soggiorno più economiche come appunto quelle di Airbnb. L’introduzione del nuovo regolamento arriva dopo che Airbnb aveva provato a opporsi all’amministrazione cittadina in una causa legale archiviata lo scorso mese. Altre cause sono state portate avanti da alcuni affittuari, o “host”, che sostenevano di essere danneggiati dalle nuove regole, ma anche queste sono state archiviate.
Da martedì a New York chiunque voglia affittare una stanza per periodi brevi, cioè per meno di 30 giorni, deve registrarsi all’ufficio competente della città e ricevere un’autorizzazione. Le piattaforme non potranno attivare l’annuncio di un host senza prima aver avuto il documento che certifica che è registrato. La piattaforma di iscrizione sul sito della città è attiva già da fine agosto e il New York Times ha scritto che di 3.250 richieste ne sono state finora approvate 257.
Questa nuova procedura permetterà di applicare con più rigore norme molto stringenti che esistevano anche prima di martedì, ma che venivano aggirate da molti ed erano ignorate dalle piattaforme. Il regolamento di New York dice che «gli affitti a breve termine sono consentiti solo se l’host soggiorna nella stessa unità o appartamento degli ospiti e non ci sono più di due ospiti che soggiornano con l’host». È vietato quindi affittare per meno di 30 giorni un intero appartamento o una casa autonoma. Secondo le stime dell’amministrazione della città, solo su Airbnb gli annunci di affitti illegali erano 10.800.
L’effetto immediato del nuovo regolamento sarà una riduzione drastica del numero di annunci presenti sulle piattaforme: potranno rimanere quelli catalogati come hotel, quelli che si convertiranno in annunci per affitti lunghi e quelli che, rispettando i limiti scritti sopra, avranno ottenuto l’autorizzazione dalla città. Ma si prevede che una buona parte verrà disattivata.
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