Nei porti italiani entrano navi sempre più grandi
L'ultima è la Msc Nicola Mastro inaugurata a Trieste, uno dei porti che vogliono ingrandirsi in vista del cosiddetto “gigantismo navale”
Lunedì nel porto di Trieste è stata inaugurata la Msc Nicola Mastro, una delle più grandi navi mai attraccate nei porti italiani. È lunga 399 metri, larga 61,5, ha un pescaggio a pieno carico di 17 metri e una capacità di 24.116 TEU, acronimo di twenty-foot equivalent unit, l’unità corrispondente alla capacità un container di 6,1 x 2,4 x 2,6 metri e considerata lo standard nel trasporto marittimo.
Il varo di questa nave conferma una tendenza ormai evidente nel traffico delle merci, e cioè il varo di navi sempre più grandi, in molti casi gigantesche: negli ultimi anni le navi sono passate rapidamente da 8.000 TEU fino a oltre 24mila. La diffusione del cosiddetto “gigantismo navale”, fino a pochi anni fa riservato a pochi porti nel mondo, ha coinvolto anche diversi porti italiani che si stanno adeguando per rimanere competitivi nel mercato delle merci.
La Msc Nicola Mastro è stata costruita in Cina ed è arrivata in Italia dopo aver fatto scalo a Singapore, in Arabia Saudita, in Israele e in Francia. Nonostante molti giornali abbiano scritto che è la più grande mai attraccata nei porti italiani, in realtà questa affermazione è vera solo in parte. Nella nota diffusa da Msc si dice che è la più grande mai attraccata nei porti gateway italiani, cioè gli scali da cui le merci vengono scaricate e poi trasportate con treni e camion. Ma in Italia esistono porti chiamati transhipment, come Gioia Tauro: transhipment, o trasbordo, indica lo spostamento dei container a bordo di una grande nave su una più piccola, così da distribuirli negli altri porti che non possono accogliere grandi navi di un pescaggio più profondo (il pescaggio misura la parte della nave che rimane immersa). Proprio a Gioia Tauro nei mesi scorsi è arrivata un’altra enorme nave di Msc, la Msc Irina da 24.346 TEU.
La Msc Nicola Mastro è stata dedicata allo storico manager della divisione cargo di Msc, Mediterranean Shipping Company, la prima compagnia al mondo per trasporto di container.
Negli ultimi cinque anni Msc è diventata sempre più grande e importante nel mondo, e naturalmente anche in Italia, dove controlla alcuni dei principali terminal portuali. I terminal sono le banchine o le aree dove vengono scaricati e custoditi i container prima di essere spostati con treni o tir verso altre destinazioni. Il gruppo possiede anche una nota compagnia di navi da crociera, una di navi rotabili, cioè che trasportano auto e autocarri, una società di treni cargo e diverse società di rimorchiatori portuali, le potenti barche che guidano le navi mercantili verso le banchine.
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Msc ha una flotta di 760 navi e 70 terminal gestiti nel mondo e nel 2022 soltanto in Italia ha movimentato 1,8 milioni di TEU con 19 porti, oltre a 773mila TEU trasportati via camion e via ferrovia. Msc non ha mai smesso di acquistare nuove navi. Anzi, ne ha comprate più di tutti gli altri concorrenti e sempre più grandi. Secondo il sito specializzato VesselsValue, negli ultimi due anni Msc ha acquistato o ordinato 287 navi per un valore di 16 miliardi di euro. La capacità complessiva della sua flotta è stimata in 4,7 milioni di TEU, un’enormità. VesselsValue ha stimato che nel giugno del 2022 il valore di tutte le navi di Msc – portacontainer, mercantili, navi da crociera e traghetti – fosse di quasi 40 miliardi di euro.
Molti dei porti in cui opera Msc hanno programmato notevoli investimenti per accogliere navi come la Msc Nicola Mastro. A Trieste verrà allargato un terminal con l’allungamento della banchina di 100 metri e saranno acquistate nuove gru più grandi e moderne, capaci di servire le navi di ultima generazione. A Livorno si sta costruendo la nuova darsena “Europa”, a Gioia Tauro sono state acquistate nuove gru con uno sbraccio di 72 metri e un’altezza di sollevamento di 54 metri, pensate proprio per le navi enormi, mentre a Genova è iniziato il cantiere per la nuova diga foranea che consentirà l’attracco di navi da oltre 24mila TEU.
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Questi investimenti seguono la tendenza del mercato che porta le compagnie a commissionare navi enormi per trasportare più merci e ridurre i costi. Il sito specializzato Alphaliner ha calcolato che nei prossimi mesi entreranno in servizio 31 grandi navi portacontainer con capacità da circa 24.000 TEU.
Grazie al suo potere economico, Msc si sta rafforzando anche negli altri settori della logistica e in generale dei trasporti. Entro la fine dell’anno potrebbe acquisire Italo NTV, l’azienda ferroviaria che opera nell’alta velocità. Italo è una compagnia ferroviaria che è entrata nel mercato nel 2012, fondata da Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone con l’intenzione di competere sulle linee ad alta velocità italiane con l’azienda statale Ferrovie dello Stato. Nel 2018 era stata venduta al fondo Global Infrastructure Partners (Gip) per 2 miliardi di euro. Oggi la flotta di Italo comprende 51 treni che collegano le principali città italiane come Roma, Milano e Verona.
Lunedì Diego Aponte, figlio di Gianluigi, il patron di Msc, ha confermato la trattativa durante il varo della Msc Nicola Mastro. «Italo a breve? Sì. Noi abbiamo un’amicizia con Gip, che è un fondo infrastrutturale, nostro socio ancora oggi nella società che gestisce i porti con una quota del venti per cento. Naturale fare qualcosa assieme. Noi crediamo molto al treno, non solo per la merce, ma anche per i passeggeri. Sicuramente quindi andremo avanti con questa presa di partecipazione che pensiamo di concludere da qui alla fine dell’anno».
Nel gennaio del 2022 Msc aveva anche provato ad acquistare dal ministero italiano dell’Economia l’80 per cento della compagnia aerea Ita Airways: aveva presentato un’offerta insieme alla compagnia aerea tedesca Lufthansa, con cui il governo ha infine trovato una prima intesa. A maggio Lufthansa ha fatto sapere che acquisirà il 41 per cento di Ita Airways attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro, con l’opzione di acquisire tutte le azioni rimanenti in un secondo momento. Aponte, tuttavia, si è dichiarato pronto a subentrare nella trattativa. «Il negoziato con Lufthansa è già molto avanzato e noi lo rispettiamo», ha detto. «E peraltro su questo fronte noi abbiamo girato pagina. Ma se c’è una necessità da parte del governo e della signora Meloni, noi da italiani, da buoni cittadini, risponderemo favorevolmente». Anche se fondata da italiani e gestita prevalentemente da dirigenti e dipendenti italiani, Msc ha sede a Ginevra e formalmente è una società svizzera.