Le condizioni di Carles Puigdemont per appoggiare un nuovo governo Sánchez
Il leader politico catalano ha chiesto un'amnistia per le persone coinvolte nel referendum del 2017, fra le altre cose
Martedì mattina in una conferenza stampa il leader politico catalano Carles Puigdemont ha reso pubbliche le condizioni che chiederà alla coalizione spagnola di centrosinistra per appoggiare un nuovo governo guidato dal primo ministro uscente Pedro Sánchez.
La conferenza stampa di Puigdemont era molto attesa. Le elezioni parlamentari in Spagna, tenute a fine luglio, hanno prodotto una situazione di stallo politico. Il centrosinistra avrebbe i numeri per formare un governo soltanto se venisse appoggiato dai sette deputati di Uniti per la Catalogna, il partito guidato da Puigdemont. Il quale però finora è stato all’opposizione del governo Sánchez, per via della sua posizione tendenzialmente contraria all’indipendenza della Catalogna. Tra i vari leader indipendentisti catalani, va detto, Puigdemont è il più massimalista e contrario a ogni compromesso con l’establishment nazionale spagnolo.
Per appoggiare un nuovo governo Sánchez, Puigdemont ha avanzato una serie di richieste fra cui soprattutto un’amnistia nei confronti dei leader e attivisti che nel 2017 organizzarono un referendum per l’indipendenza giudicato illegale dallo stato spagnolo. Già nel 2021 il governo Sánchez concesse la grazia a nove leader politici condannati per l’organizzazione del referendum: ma diverse fazioni del movimento indipendentista catalano ritennero non sufficiente quella misura, e chiesero un’amnistia per tutte le persone coinvolte.
Oggi Puigdemont ha ribadito questa richiesta, aggiungendo che a suo parere «la fine della persecuzione del movimento indipendentista è una questione di dignità». Puigdemont ha tenuto la sua conferenza stampa a Bruxelles, in Belgio, dove vive in un esilio autoimposto da quando lasciò la Spagna nel 2017 temendo guai giudiziari.
Puigdemont ha anche avanzato alcune richieste minori, come l’introduzione di un mediatore indipendente che si occupi della questione catalana, e non ha risposto a chi gli domandava se in futuro chiederà di tenere un nuovo referendum sull’indipendenza. «Non specificherò gli obiettivi finali di queste trattative», ha detto durante la conferenza stampa.
Non è chiaro quando arriverà la risposta di Sánchez e del resto della coalizione di centrosinistra.