La ricerca di un catamarano e le continue fughe di un condannato per omicidio
Nel giugno del 1988 il corpo di una donna venne ritrovato al largo della costa marchigiana. Iniziò così una storia che non è ancora conclusa
Il 28 giugno 1988 il corpo di una donna rimase impigliato, al largo della costa marchigiana, nelle reti di un peschereccio. La donna si chiamava Annarita Curina, era una skipper: era stata uccisa e gettata in mare legata a un’ancora del peso di 17 chili. Era partita il 10 giugno da Pesaro con la sua barca, un catamarano, l’Arx. Con lei a bordo c’erano due persone, un uomo di 35 anni e una ragazza di 17.
Quella barca fu cercata nel mare Adriatico, poi in tutto il Mediterraneo. Era stata avvistata al largo della Puglia, poi in Sicilia, infine vene trovata ormeggiata in Tunisia. L’uomo e la ragazza, a cui si era unita una terza persona, fuggirono a cavallo, verso l’Algeria.
Le due nuove puntate di Indagini raccontano di fughe continue, di un rapporto squilibrato tra un uomo e una ragazza molto giovane, di un omicidio pianificato, di come la giustizia abbia affrontato le responsabilità di un adulto e di una minorenne, di come avvenga la ricerca dei latitanti in tutto il mondo e di come un uomo sia riuscito a fuggire per tre volte.
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