Joseph Biggs, uno dei leader dei Proud Boys, è stato condannato a 17 anni di carcere per il suo ruolo nell’attacco al Congresso degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021
Un tribunale federale degli Stati Uniti ha condannato a 17 anni di carcere Joseph Biggs, uno dei leader dell’organizzazione di estrema destra “Proud Boys”, per il suo coinvolgimento nell’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021: cioè quando i sostenitori dell’ex presidente statunitense Donald Trump cercarono di fermare la certificazione delle elezioni presidenziali del 2020, vinte dall’attuale presidente Joe Biden. Secondo i giudici Biggs, che ha 38 anni, è stato un “istigatore” dell’attacco al Congresso: era accusato di cospirazione sediziosa e diversi altri reati.
La condanna di Biggs è una delle più grandi inflitte a persone che avevano partecipato all’attacco al Congresso (a maggio un leader degli Oath Keepers, altra organizzazione di estrema destra, era stato condannato a 18 anni). I procuratori avevano chiesto per lui 33 anni di carcere, ma il giudice ha deciso una condanna assai più breve ritenendo che Biggs non volesse intenzionalmente provocare la morte di qualcuno (nei disordini dell’attacco al Congresso morirono 5 persone). In aula Biggs ha chiesto clemenza, si è detto dispiaciuto per le sue azioni e si è giustificato dicendo di essere stato «sedotto dalla folla». Nei prossimi giorni saranno giudicati diversi altri membri dei Proud Boys.
I membri dei Proud Boys, tra le altre cose, sostengono la superiorità della civiltà occidentale, sono islamofobi, incoraggiano l’utilizzo della violenza nella lotta politica, e hanno una visione dei rapporti di genere simile a quella degli “incel”, il movimento online di maschi misogini. In diverse occasioni negli ultimi anni membri del gruppo hanno minacciato, picchiato o accoltellato manifestanti e politici progressisti oppure dei cosiddetti movimenti “antifa”. Poche settimane dopo l’attacco al Congresso, il Canada aveva classificato l’organizzazione come gruppo terroristico.