L’uomo che ha cambiato il bowling lanciando con due mani
All'inizio Jason Belmonte veniva preso in giro: poi ha cominciato a vincere tutto, e ha rilanciato uno sport in crisi
A differenza di gran parte dei giocatori professionisti di bowling, quando Jason Belmonte lancia la palla usa tutte e due le mani. Gioca negli Stati Uniti e in quindici anni ha vinto 31 titoli tra tornei e onorificenze, ed è il settimo giocatore con più vittorie in assoluto nella storia dello sport. È australiano, un po’ eccentrico ed è abituato a ricevere molte critiche per il suo stile, che però, per quanto forse brutto, è regolamentare.
Ma Belmonte sta diventando sempre più famoso anche fuori dal mondo del bowling e secondo alcuni giocatori più anziani sarebbe uno dei responsabili del rinato interesse nei confronti di questo sport, dopo che nel 2008 la principale competizione statunitense aveva rischiato il fallimento. Ora è molto ammirato soprattutto dai più giovani, che vogliono cominciare a giocare come lui usando per lanciare tutte e due le mani, ha raccontato di recente un lungo articolo sulla sua storia uscito sulla rivista americana GQ.
Belmonte ha 39 anni ed è nato in Australia. Fino a questo momento ha vinto 31 tornei organizzati dalla Professional Bowlers Association, la principale organizzazione per il bowling professionistico a dieci birilli degli Stati Uniti. Di questi, 15 sono major titles, cioè i cinque tornei maggiori che la PBA organizza ogni anno. È il giocatore che ne ha vinti di più in assoluto nella storia del bowling (il secondo è a 10). Cominciò a lanciare con due mani quando era un bambino perché le palle della sala da bowling dei suoi genitori erano troppo pesanti, ora semplicemente preferisce così. Nel tempo il suo stile di gioco bizzarro ma per certi versi vantaggioso gli ha fatto vincere sette titoli come giocatore dell’anno della PBA.
I buchi per le dita nelle palle da bowling sono disposti come i vertici di un triangolo. I due superiori sono vicini e più stretti, quello inferiore è più largo e serve per il pollice. Belmonte lo lascia sempre vuoto, mentre infila medio e anulare negli altri due. Poi tenendo la palla all’altezza della cintura la avvolge con la mano sinistra. Inizia la rincorsa, con uno slancio all’indietro delle braccia carica il tiro e punta il piede sinistro appena prima della linea che delimita l’inizio della pista. Proietta busto e braccia in avanti. La mano sinistra sostiene la palla solo fino a metà del movimento mentre la destra prosegue fino a quando non la lascia andare. Il 68% delle volte che lancia, i birilli cadono tutti e Belmonte segna uno strike. Di solito esulta alzando l’indice destro e gridando «Boom!».
Tecnicamente lo stile di lancio di Jason Belmonte non è considerabile a due mani. È la destra, alla fine, a lanciare la palla: la sinistra la accompagna e la sorregge solo fino a metà del lancio. È una tecnica che produce traiettorie diverse rispetto a quelle dei bowler professionisti che usano una sola mano: i loro tiri in media compiono dalle 350 alle 400 rivoluzioni – i giri che la palla compie su se stessa mentre scivola sulla pista dopo il lancio – ogni minuto. Quelli di Belmonte in media 500. Una velocità di rotazione maggiore aiuta a far schizzare via i birilli più velocemente quando entrano in contatto con la palla e quindi a far cadere tutti gli altri, producendo anche quel rumore che piace tanto agli appassionati. Lo svantaggio della tecnica di Belmonte è che non consente la stessa precisione che si ottiene quando si usa una mano sola.
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A sette anni Belmonte cominciò a giocare e provò a usare solo una mano per lanciare la palla, ma dopo un tentativo lungo dieci minuti pensò che «semplicemente, faceva schifo». Nonostante da ragazzino fosse già molto bravo, il suo stile di gioco lo fece sentire come un alieno, ha raccontato. In quel momento a usare due mani per lanciare erano pochi giocatori, e nessuno di loro era mai andato oltre qualche vittoria in tornei minori. Belmonte per un po’ non trovò allenatori disposti a lavorare con lui: volevano tutti che “correggesse” il suo stile e si allineasse agli altri, ma lui non era disposto a farlo. Decise di continuare da solo, subendo nel frattempo sempre più accuse infondate di imbrogliare. Le critiche e le offese furono una costante nel corso di tutta la sua vita, ma imparò come ignorarle anche grazie al sostegno dei fan.
Quando nel 2008 Belmonte cominciò a giocare negli Stati Uniti la Professional Bowlers Association stava rischiando di fallire. Il pubblico era sempre meno interessato e le conseguenze della crisi finanziaria di quell’anno erano ancora molto gravi. Belmonte fu introdotto nella PBA da una leggenda del bowling statunitense, Tim Mack, che lo vide giocare in Australia e divenne suo mentore. Mack sostenne di fronte ai suoi compagni di gioco che Belmonte sarebbe arrivato e avrebbe cambiato le cose. Una parte dell’establishment della PBA lo derise perché non pensavano che ormai fosse ancora possibile.
L’anno dopo il suo ingresso nella PBA Belmonte cominciò a vincere, divenne subito molto famoso e quella parte di professionisti che non credevano fosse possibile cambiare il bowling dovette ricredersi. In molti iniziarono a criticarlo: lanciare la palla con tutte e due le mani, che è regolamentare, secondo loro invece non lo era. Alcuni lo invitarono «a infilare il pollice dentro a quel buco» che invece lui ha sempre lasciato vuoto, mentre una volta un bowler professionista iscritto alla Hall of Fame della PBA sostenne pubblicamente che la tecnica di Belmonte fosse «un cancro» per il bowling.
Per molti Belmonte fu invece la salvezza dello sport. Dal 2008 la situazione del bowling è infatti molto cambiata: c’è più interesse, soprattutto da parte dei giovani, molti dei quali si stanno avvicinando al gioco sperimentando l’utilizzo di entrambe le mani proprio come lui. Oltre a essere più facile (che poi è lo stesso motivo per cui anche lui aveva iniziato a farlo), è diventato di moda. La sua figura è diventata un modello di riferimento e il suo stile di gioco riconoscibile perfino fuori dal suo sport, anche grazie alle continue apparizioni in contesti estranei al bowling che lo hanno aiutato a raccogliere sempre più fan. Molte persone che con il bowling non avevano mai avuto nulla a che fare ora sono diventate appassionate di “Belmo” e del suo sport.
La tecnica di lancio a due mani di Belmonte, comunque, è solo la più evidente tra le tante novità del bowling; un’altra riguarda l’olio che viene cosparso sulle piste per preservarle. Durante le competizioni della Professional Bowlers Association l’olio viene distribuito in maniera molto più uniforme rispetto a quello che succede per le piste aperte al pubblico. In questo modo è impossibile che si creino irregolarità che dirigono la palla verso i birilli, un risultato che invece si cerca volutamente di ottenere quando si oliano le piste commerciali, per rendere il gioco più facile e godibile.
In passato quindi i giocatori lanciavano tutti più o meno nello stesso modo seguendo con la palla sempre la stessa traiettoria, costruendosi quindi un vantaggio nel corso della competizione creando una traccia nell’olio. Ma da quando negli ultimi anni alcuni di loro hanno cominciato a modificare inclinazione, traiettoria e angolo di tiro, allontanandosi sempre di più dallo stile classico, i lanci hanno cominciato a essere sempre meno uguali l’uno con l’altro, lasciando nell’olio traiettorie molto diverse. Questi cambiamenti stanno complicando l’attuazione delle strategie più “classiche”, rendendo il bowling professionistico sempre più competitivo.
Oggi esistono tecniche nuove anche per la scelta delle palle, che non cambiano soltanto a seconda del peso (che può essere al massimo 7,26 kg, cioè 16 libbre), ma anche a seconda del rivestimento e del grado di lucidatura della superficie. Gli allenamenti dei professionisti, invece, sono diventati più semplici soprattutto grazie a sensori montati sulle piste che tramite software appositi permettono di calcolare in tempo reale traiettoria, velocità di rotazione e velocità del lancio e che permettono di affinare le tecniche di tiro in maniera più veloce e precisa.
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Nel 2019 la Professional Bowlers Association è stata acquistata da Bowlero, una compagnia che possiede più di 320 sale da bowling in tutto il mondo e che dal 2021 è quotata in borsa. Negli ultimi anni Bowlero ha deciso di alzare il valore economico dei premi in denaro messi in palio per le competizioni professionistiche della PBA: non sono mai stati tantissimi soldi, ma è un indicatore del maggiore interesse da parte del pubblico. Il profilo ufficiale di Jason Belmonte sul sito della PBA sostiene che dai soli tornei organizzati dall’associazione abbia guadagnato 1 milione e 815mila dollari.
Belmonte da molti anni possiede un canale YouTube abbastanza seguito ed è coinvolto in diversi progetti. Una volta, per esempio, ha venduto di un paio di Jordan 1 personalizzate e ha devoluto i ricavi in beneficenza, un’altra ha collaborato con il gruppo di youtuber statunitensi “Dude Perfect” realizzando un video in cui faceva strike in maniera complicata e bizzarra (il video ha 100milioni di visualizzazioni). Quando i Google Glass erano una novità totalizzò 300 punti in una partita di bowling indossandone un paio. Sul suo sito internet è possibile comprare il suo merchandise ufficiale, che comprende anche una canottiera su cui è stampata una serie di figure disposte in fila che lo ritraggono mentre lancia la palla con la sua tecnica, e sotto la scritta “revolution”. Costa 25$.