Il Consiglio di Stato ha ammesso il Lecco in Serie B
Mercoledì il Consiglio di Stato, l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa, ha ammesso il Lecco al campionato di calcio di Serie B. Il Lecco, promosso come vincitore dei playoff di Serie C dello scorso anno, non aveva ancora giocato in campionato per questioni legate al suo stadio.
Una volta ottenuta la promozione la sua dirigenza aveva avuto poche ore di tempo per trovare uno stadio in cui giocare. Quello di Lecco infatti era troppo piccolo: le regole del campionato di Serie B impongono un minimo di 5.500 posti per gli spettatori, mentre il Rigamonti Ceppi ne ha meno di 5mila. Il club aveva trovato faticosamente una soluzione, anche se fuori tempo massimo, indicando lo stadio Euganeo di Padova — distante oltre 220 chilometri ma apparentemente l’unico disponibile — come sede delle sue partite casalinghe. Anche per la concessione dello stadio di Padova, tuttavia, mancavano alcune autorizzazioni: per questo motivo la società non aveva potuto presentare una domanda d’iscrizione completa alla Serie B nei tempi previsti.
Il Consiglio di Stato deve esprimersi anche su un’altra squadra, la Reggina, che nell’ultima stagione in Serie B era arrivata settima ma poi era stata esclusa per inadempienze fiscali. Se il Consiglio di Stato dovesse confermare l’esclusione della Reggina, al suo posto in Serie B verrebbe promosso il Brescia.
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