Il volantino antisemita degli anni Ottanta che potrebbe cambiare le elezioni in Baviera
Si è scoperto che veniva distribuito dall'attuale vicepresidente Hubert Aiwanger: ora molti in Germania ne chiedono le dimissioni
In Baviera, lo stato federato più esteso della Germania, nel sud del paese, si discute da alcuni giorni di un volantino antisemita che circolava in una scuola superiore negli anni Ottanta: dopo alcune rivelazioni del quotidiano Süddeutsche Zeitung, il vicepresidente e ministro dell’Economia della Baviera Hubert Aiwanger ha ammesso che quando aveva 17 anni partecipò alla distribuzione del volantino, dai contenuti apertamente filonazisti e antisemiti.
Ora in molti ne chiedono le dimissioni dal governo bavarese, anche a livello nazionale, e il caso potrebbe avere una grossa influenza sulle elezioni statali in Baviera che si terranno il prossimo 8 ottobre.
Il volantino contestato si presenta come un foglio piuttosto scarno in cui viene descritta una competizione fittizia chiamata “Chi è il più grande traditore della patria?”: gli ebrei vengono presentati come traditori e il primo premio è “un giro gratis attraverso il camino di Auschwitz”, con riferimento al campo di concentramento e sterminio in Polonia in cui fu ammazzato oltre un milione di persone durante la Seconda guerra mondiale, quasi tutte ebree.
Aiwanger ha detto di ritenere il contenuto del volantino «disgustoso e inumano» e ha negato di esserne l’autore, sostenendo di aver solo partecipato alla sua distribuzione a scuola quando non era ancora maggiorenne. Nel fine settimana suo fratello, Helmut Aiwanger, ha diffuso un comunicato in cui si autodenunciava come autore del volantino e prendeva le distanze dai contenuti. La Süddeutsche Zeitung però nel frattempo ha raccolto le testimonianze di alcuni ex insegnanti della scuola, che hanno descritto Hubert Aiwanger a 17 anni come un aperto ammiratore del nazismo e hanno confermato che fosse lui stesso l’autore del volantino.
I Socialdemocratici, che sono al governo a livello nazionale ma all’opposizione in Baviera, hanno chiesto la rimozione di Aiwanger. Si è esposto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha parlato della necessità di «conseguenze politiche» nello stato. Il caso rischia di avere conseguenze non solo alle prossime elezioni in Baviera, ma anche a livello nazionale, per via dell’importanza che ha la politica bavarese per tutta la Germania.
In Baviera attualmente governa una coalizione guidata dalla CSU, la divisione locale dell’Unione Cristiano-Democratica, il principale partito di centrodestra tedesco (quello che fu per anni guidato da Angela Merkel, la CDU). In coalizione con la CSU ci sono i Liberi elettori (FW), un partito conservatore più a destra della CSU, attivo a livello nazionale ma soprattutto in Baviera, dove il suo leader è appunto Hubert Aiwanger.
Il presidente della Baviera, espresso dalla CSU, è Markus Söder, molto noto in tutta la Germania e considerato uno dei principali aspiranti alla leadership nazionale della CDU, con ambizioni di presentarsi come candidato cancelliere alle elezioni generali del 2025. Söder ha convocato per martedì una riunione straordinaria della sua coalizione di governo in Baviera, in cui Aiwanger dovrà rispondere ad alcune domande da parte dei suoi alleati: da quello che Söder deciderà di fare con Aiwanger e dalla gestione del caso passerà probabilmente una parte importante del suo futuro politico.
Al momento la CSU è data ampiamente in vantaggio nei sondaggi in Baviera, con il 39 per cento dei voti: è più del 37 ottenuto nel 2018, ma decisamente meno dei risultati a cui il partito è abituato da quelle parti, dove governa da decenni praticamente incontrastato. Negli ultimi anni il consenso della CSU in Baviera – come nel resto del paese – è stato in parte eroso dall’ascesa del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), e per questo nel 2018 la CSU scelse di allearsi con i Liberi elettori, che al momento sono dati tra il 12 e il 14 per cento.
La CSU considera un’alleanza con AfD del tutto impraticabile per via delle sue posizioni estreme, e Söder e Aiwanger avevano già annunciato che per queste elezioni avrebbero riproposto la stessa coalizione che è già al governo della Baviera: ma era successo tutto prima che venisse fuori il caso del volantino, e al momento non si può prevedere se ci saranno conseguenze.