I misteriosi messaggi su Benedetto XVI che sorvolano le spiagge italiane
Li ha commissionati il sostenitore di una discussa teoria del complotto, secondo cui il papa non si sarebbe davvero dimesso
Domenica 27 agosto un piccolo aereo ha sorvolato a bassa velocità la costa adriatica da nord a sud: aveva agganciato alla coda uno striscione con un messaggio da diffondere alle migliaia di persone che si trovavano in spiaggia. Di solito questi messaggi sono semplici pubblicità di negozi e centri commerciali, oppure appariscenti dichiarazioni d’amore, mentre in questo caso il contenuto dello striscione ha attirato l’attenzione perché piuttosto misterioso: «Benedetto XVI era in sede impedita».
Un altro volo simile era stato organizzato il 16 luglio sul litorale laziale. In quell’occasione il messaggio era più comprensibile: «Benedetto XVI non ha mai abdicato». Entrambi i voli sono stati commissionati da un’associazione di avvocati chiamata Arbitrium, che sostiene una teoria diffusa dal giornalista e scrittore Andrea Cionci secondo cui l’abdicazione di Benedetto XVI non sarebbe valida. Di conseguenza, secondo Cionci, Francesco sarebbe un papa illegittimo.
Cionci ha riassunto la sua teoria in un libro pubblicato nel 2022 e intitolato Codice Ratzinger, che racconta un complesso sistema di complotti e cospirazioni. Il libro è stato pubblicato da Byoblu Edizioni, casa editrice legata a una testata giornalistica che diffonde spesso notizie false o esagerate, dai toni e argomenti complottisti.
Il codice di cui parla il titolo del libro sarebbe un sistema di comunicazione fatto di segnali e indizi utilizzato da papa Benedetto XVI per svelare il complotto di cui sarebbe stato vittima. Molti degli indizi riguardano l’11 febbraio 2013, quando Benedetto XVI annunciò di voler lasciare il pontificato. «Vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa», disse Benedetto XVI in latino. Dopodiché parlò del fatto che le sue forze, «per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino». E che quindi avrebbe lasciato il pontificato («declaro me ministerio Episcopi Romae […] renuntiare»).
– Leggi anche: Quando il papa si dimise
Cionci dice che dal 1983 il diritto canonico, ossia la legge della Chiesa cattolica, esige che un papa debba rinunciare al “munus” petrino, ovvero alla carica di pontefice, mentre nelle sue dichiarazioni Benedetto XVI rinunciò soltanto al “ministerium”, una formula che non avrebbe validità. Questo sarebbe uno dei tanti messaggi con cui Benedetto XVI avrebbe comunicato la sua condizione di esiliato all’interno della Chiesa cattolica. «Quando il papa muore oppure si dimette si dice che la sede papale è vacante, mentre la sede viene definita “impedita” quando il papa è confinato, esiliato, di fatto prigioniero», dice Cionci, spiegando il contenuto dello striscione. «Benedetto XVI ha anche detto di essere stato il primo papa a dimettersi dopo mille anni, ma sappiamo che l’ultimo papa abdicatario è Gregorio XII, nel 1415. Quindi per lui le dimissioni non equivalevano all’abdicazione».
Le dimissioni di Benedetto, secondo la teoria di Cionci, sarebbero state una sorta di sacrificio. Il papa si sarebbe dimesso per svelare una lobby massonico-progressista molto influente nella Chiesa e che in seguito avrebbe sostenuto l’elezione di papa Francesco, definito l’antipapa.
In sostanza, l’intento di papa Benedetto XVI era far manifestare questa lobby e sconfiggerla dichiarando, anni dopo, l’elezione di papa Francesco illegittima. «Se ne uscirà quando tre cardinali diranno che l’ultimo vero papa, Benedetto XVI, è morto: a quel punto servirà un nuovo conclave per eleggere il nuovo e vero papa», dice Cionci. Cioè in pratica secondo lui i cardinali dovrebbero uscire allo scoperto e ammettere che il vero papa fosse Benedetto XVI, e che quindi, visto che è morto, bisogna fare un conclave: «Nella storia ci sono stati complotti e ci sono stati anche giornalisti di inchiesta che li hanno scoperti. Io sono un complottologo, non un complottista».
In realtà negli ultimi anni la teoria di Cionci è stata smentita da diversi esperti: in questo l’aspetto singolare è che le smentite e le critiche a Cionci sono arrivate sia da sostenitori di Francesco sia da cattolici più tradizionalisti.
Cionci dice che lo striscione trainato da un aereo era l’unico modo per portare il messaggio del suo libro a un pubblico vasto, su scala nazionale, perché finora la sua teoria è stata quasi ignorata dai giornali nazionali e dalle trasmissioni televisive. L’obiettivo era suscitare curiosità e portare le persone in spiaggia a cercare su internet il significato del messaggio criptico. In passato in alcune occasioni la stessa strategia era stata utilizzata anche dalla Lega, che per esempio nel 2012 aveva fatto sorvolare Bergamo con uno striscione con la scritta «Basta Monti basta tasse Lega Nord».
In effetti i costi di questa pubblicità aerea non sono proibitivi e non ci sono particolari regole che riguardano i messaggi, se non la lunghezza della frase, che non può superare i 35 caratteri. Le lettere che compongono i messaggi sono alte un metro e ottanta centimetri e sono larghe un metro secondo le specifiche dell’ENAC, l’Ente per l’aviazione civile. Solitamente vengono fornite dalle aziende, ma è possibile far stampare uno striscione con grafiche specifiche, a un prezzo più alto.
In Italia le aziende che offrono questo servizio sono due. Francesco Tropeano, titolare della Volitalia, dice che quest’estate hanno avuto molto lavoro sulla riviera adriatica, una delle tratte più richieste. I prezzi per far volare uno striscione variano molto a seconda del punto di partenza e di arrivo dell’aereo.
La base di Volitalia è a Lamezia Terme, in Calabria: se l’aereo deve essere spostato in un altro aeroporto più vicino al luogo dove diffondere il messaggio bisogna mettere in conto i costi di spostamento, non indifferenti. Per questo si cerca di concentrare i voli in un periodo piuttosto breve. Un volo può costare circa 2.500 euro.
Il pilota che si occupa di trainare lo striscione ha un’abilitazione specifica chiamata “per il lavoro aereo”. Deve volare a una quota di circa 300 metri di altezza e a una velocità molto ridotta per permettere alle persone di vedere lo striscione e leggere il messaggio senza fatica. Sono vietati messaggi offensivi o che riguardano minori, ma in generale non ci sono regole particolarmente rigide o stringenti sul contenuto.