I moltissimi sbarchi di migranti a Lampedusa

Tra venerdì e sabato sono stati più di cento, uno dei numeri più alti della storia recente dell'isola

(ANSA/ ELIO DESIDERIO)
(ANSA/ ELIO DESIDERIO)
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Tra venerdì e sabato a Lampedusa, la piccola isola italiana più vicina alle coste della Tunisia che alla Sicilia, c’è stato uno dei più alti numeri di sbarchi nella storia recente dell’isola: solo venerdì sono arrivate più di 60 imbarcazioni e oltre 1.800 persone (Ansa scrive che finora il numero più alto di sbarchi in 24 ore era stato di 43 imbarcazioni). Il giorno dopo, sabato, sono arrivate altre 45 imbarcazioni con oltre 1.700 migranti e richiedenti asilo. Come in altri casi, sembra che la maggior parte delle imbarcazioni sia partita da Sfax, la città tunisina da cui partono più imbarcazioni dirette a Lampedusa.

Molte persone sono state temporaneamente portate all’hotspot di Lampedusa, il centro di prima accoglienza per migranti dell’isola che da due mesi è gestito dalla Croce Rossa. Nei centri di prima accoglienza ai migranti vengono dati cibo, indumenti puliti e cure mediche di base se necessarie, e ogni persona viene fotosegnalata. L’hotspot di Lampedusa ha una capienza massima di meno di 400 persone: sabato sera al suo interno ce n’erano circa 4mila, dieci volte tanto. Molti sono minori non accompagnati. L’hotspot si trova peraltro da tempo in condizioni abbastanza precarie, che la Croce Rossa, la prima grossa e rispettata ong internazionale a occuparsi del centro, dice di voler migliorare.

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Il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, ha descritto la situazione a Lampedusa come insostenibile: ha detto che l’isola non può più accogliere nuovi migranti e richiedenti asilo. Sono stati già avviati i trasferimenti delle persone appena arrivate: secondo quanto riportato da Euronews alcuni ospiti dell’hotspot di Lampedusa sarebbero stati trasferiti in traghetto a Porto Empedocle, altri in nave ad Augusta, sempre in Sicilia, altri ancora in aereo a Comiso, vicino a Ragusa. Altre persone sarebbero state infine trasferite in altre regioni italiane: sempre Euronews scrive che alcuni pullman con migranti a bordo sono partiti per la Calabria, l’Umbria, l’Emilia-Romagna e il Veneto.

Da settimane l’aumento degli arrivi sta mettendo alla prova le capacità dei territori e aumentando le responsabilità dell’accoglienza sugli amministratori locali: i sindaci sostengono di non riuscire più a garantire la disponibilità di alloggi né l’avvio di percorsi di integrazione adeguati, perché sia le strutture ordinarie che i centri aperti in via emergenziale sono ormai pieni.

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