Una volta per tutte: Mauro Repetto non ha mai impersonato Pippo a Disneyland
L'ex membro degli 883 ci tiene a smentire la più famosa delle molte leggende metropolitane circolate sul suo conto
Nel giugno del 1993 fu pubblicato Nord sud ovest est, il secondo album degli 883 e l’ultimo scritto e realizzato da Max Pezzali e Mauro Repetto insieme. In Italia il disco vendette un milione e 300mila copie e fece diventare gli 883 il fenomeno pop del momento, eppure l’anno seguente, all’apice del successo, Repetto decise di lasciare la band. Nel tempo in molti cominciarono a chiedersi che fine avesse fatto “il biondino degli 883”, quello che ballava e si dimenava sul palco mentre Pezzali cantava. Sul suo conto circolarono svariate leggende metropolitane, come quelle secondo cui era malato o era rimasto invischiato in giri loschi: ma soprattutto quella secondo cui era finito a indossare il costume di Pippo al parco divertimenti di Disneyland Paris.
Oggi Repetto ha 54 anni, ha scritto un libro sulla storia degli 883 e a Disneyland ci lavora davvero, ma come dirigente. In passato aveva raccontato in alcune occasioni che sulla storia di Pippo non c’era niente di vero: in una recente intervista data al giornalista Fabio De Luca su Repubblica ha detto però che delle molte leggende metropolitane circolate sul suo conto, quella è «l’unica che ci tengo davvero a smentire!».
Repetto nacque a Genova nel 1968 ma crebbe a Pavia, dove conobbe Pezzali, un compagno di scuola. I due cominciarono a scrivere canzoni e a esibirsi insieme. Nel 1989 parteciparono alla trasmissione “1, 2, 3 Jovanotti” con lo pseudonimo di I Pop (un gioco di parole tra “hip hop” e musica pop), e nel 1991 al Festival di Castrocaro con “Non me la menare”, che diventò la prima canzone di Hanno ucciso l’uomo ragno, il primo disco della band, che uscì nel 1992 ed ebbe subito un successo enorme. Neanche un anno dopo l’uscita di Nord sud ovest est tuttavia Repetto abbandonò gli 883. «Lunedì vado a Miami e non so se torno», disse salutando Pezzali.
Nella primavera del 1994 Repetto andò in Florida per conoscere Brandi Quinones, una modella che aveva visto una volta di sfuggita. Poi andò a Los Angeles, dove scrisse il soggetto di un film, ma venne raggirato da un presunto avvocato che lo convinse ad aprire una società di produzione per 100mila dollari. Dopo averci riprovato con la musica a New York, ritornò in Italia. Nel 1995, mentre Pezzali continuava la carriera degli 883 con nuovi collaboratori, Repetto pubblicò il disco ZuccheroFilatoNero, che non colpì né il pubblico né la critica. Parlando con Repubblica, lo ha descritto come «una torta nuziale che è cascata per terra, e ho provato senza troppa fortuna a rimettere in piedi».
Fu a quel punto che Repetto andò a Parigi, dove cominciò a lavorare a Disneyland (che fino alla fine del 1994 si chiamava Euro Disney). L’unico costume che indossò effettivamente nei primi tempi al parco era da cowboy, racconta, ma lui era un supervisore e non un animatore per il pubblico. Negli anni seguenti fece carriera e si dedicò all’organizzazione di eventi speciali nel parco, per poi diventare manager.
Tra le altre cose nell’intervista racconta che quando cominciò a lavorare e vivere in Francia capì che «l’anonimato era ciò che desiderava di più al mondo», sia in quel momento che quando si esibiva con gli 883. «L’eccitazione stava più nel creare una canzone, nel lavorarci e vedere che prendeva forma. Più quello, che non suonarla di fronte a centomila persone».
Negli ultimi dieci anni di Repetto si sono avute notizie un po’ più certe, sia perché ha partecipato al video del singolo “Sempre noi” di Max Pezzali e J-Ax, sia perché ha collaborato alla scrittura di due nuove canzoni per l’album Max 20. Nell’estate del 2022 inoltre ha cantato alcune canzoni sul palco assieme all’ex compagno degli 883, anche a San Siro. «L’impatto della folla è stato bellissimo, certo, emozionante», ha detto. «Ma l’emozione più grande è stata ritrovarmi con Max, ritrovare le stesse dinamiche e la stessa intesa istantanea di quando eravamo compagni di banco».
Il prossimo 19 settembre verrà pubblicato il suo libro, che si chiama Non ho ucciso l’Uomo ragno. Gli 883 e la ricerca della felicità e uscirà per Mondadori. Per il 2024 invece è prevista l’uscita di “Hanno ucciso l’uomo ragno – la vera storia degli 883”, la serie televisiva del regista Sydney Sibilia attualmente in produzione. Parlando con Repubblica, Repetto ha detto di aver cercato su Internet le immagini dell’attore che interpreterà il suo ruolo (Matteo Oscar Giuggioli) e di essersi «molto tranquillizzato. Sembra una via di mezzo tra Fantozzi e Johnny Depp. Appena l’ho visto mi son detto: “Ok, sono io”».
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