La contea di Maui ha fatto causa alla società elettrica delle Hawaii per presunte negligenze che avrebbero aggravato gli incendi di metà agosto
La contea di Maui ha fatto causa alla società elettrica delle Hawaii per presunte negligenze che avrebbero aggravato gli incendi che a metà agosto hanno distrutto quasi completamente la città di Lahaina, provocando almeno 115 morti e circa 850 dispersi. La contea sostiene che la Hawaiian Electric Company non abbia fatto un’adeguata manutenzione alle proprie linee e che non sia intervenuta per interrompere la fornitura di corrente elettrica nonostante fosse a conoscenza dei rischi legati ai venti eccezionali come quelli dei giorni in cui si sono sviluppati gli incendi e al periodo di prolungata siccità.
In base ad alcune testimonianze e alle immagini circolate sui social network, certi incendi si sarebbero sviluppati dalle scintille partite dagli impianti di illuminazione stradale, che poi avrebbero incendiato la vegetazione sottostante. Secondo i documenti depositati in tribunale, la Hawaiian Electric Company sapeva che venti molto forti «avrebbero abbattuto i pali della luce e le linee elettriche, facendo prendere fuoco alla vegetazione»; sapeva anche che «se le sue linee elettriche avessero provocato un incendio, questo si sarebbe propagato a una velocità molto pericolosa».
A detta della contea il disastro si sarebbe potuto evitare con un’adeguata manutenzione delle linee elettriche e con la potatura della vegetazione, che essendo secca per via della siccità era altamente infiammabile. Al momento la società si è detta «molto delusa» dal fatto che la contea abbia deciso di procedere con un’azione legale mentre sono ancora in corso le indagini sulle cause degli incendi.
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